Skip to content

I rapporti tra le pronunce della Corte di Strasburgo e il giudicato interno: Il caso Dorigo

Profili processualistici e di giustizia costituzionale: ammissibilità dell’additiva di principio nel caso specifico

La sentenza della Corte n.113/2011 rientra nella tipologia decisoria delle: “sentenze additive di principio”. Le sentenze additive di principio sono sentenze con il quale la Corte accerta la fondatezza della questione di legittimità costituzionale e dichiara l'illegittimità della disposizione di legge nella parte in cui non prevede qualcosa che invece dovrebbe prevedere e, anziché integrare la legge con la regola mancante, aggiunge il principio al quale il legislatore dovrà ispirare la sua futura azione legislativa e il giudice la sua decisione concreta. L’additiva di principio è una particolare tecnica decisoria in virtù della quale la Corte costituzionale colma una omissione legislativa, ricavando dall’ordinamento giuridico, non una regola, come con una additiva tradizionale, bensì un principio che abbisogna di essere attuato. Questa tecnica è guardata con favore dalla dottrina. La Corte costituzionale con la sentenza 113/20011 dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 630 del codice di procedura penale e, contemporaneamente, detta un principio, la cui auto-applicazione o non, è oggetto di riflessioni. Le sentenze auto-applicative colmano lacune normative presenti nell’ordinamento giuridico. Secondo alcuni autori, la norma espressa nella pronuncia additiva 113/2011 non è creata dal nulla, ma è esplicazione di principi e di norme già presenti nell’ordinamento costituzionale. Si tratta di una decisioni definita: a “rime obbligate”.

La Corte costituzionale pronuncia una sentenza additiva nei casi di scelta obbligata, mentre, dovrebbe arrestarsi di fronte ad una decisione che in realtà invade la sfera discrezionale del legislatore. Altri studiosi, convinti che è stata la perdurante inerzia legislativa a condurre la Consulta alla dichiarazione d'illegittimità costituzionale dell'art. 630 c.p.p., sostengono la tesi: della sentenza additiva di principio non auto-applicativa. La Corte, con la pronuncia 113/2011, ha scalfito il mito dell'intangibilità del giudicato penale, ma ciò che resta da stabilire è se davvero la revisione sia lo strumento più idoneo a dare esecuzione alle sentenze europee di condanna, essendo diversi i dubbi interpretativi che sorgono al riguardo. La revisione è tradizionalmente trascritta come mezzo d'impugnazione straordinario delle sentenze di condanna che, alla luce di circostanze nuove rispetto al giudicato, si mostrano ingiuste.

Nel caso Dorigo, si tratta di una sentenza europea che accerta la violazione del diritto all'equo processo, non si può parlare di un soggetto accusato ingiustamente, ma solo di un imputato processato seguendo un iter processuale iniquo. Queste perplessità sembrano presentare la revisione come un rimedio eccentrico rispetto al fine da perseguire. In primo luogo la revisione, in questo diverso caso di riapertura del processo, sarebbe destinata al solo fine del proscioglimento. In secondo luogo, al procedimento di revisione tradizionale, risulta estraneo quel meccanismo invalidante che dovrebbe derivare dalla violazione dell'art. 6 CEDU, l'istituto non dispiega, infatti, alcun effetto pregiudicante sul materiale probatorio del precedente giudizio, ma, anzi, di regola le nuove prove vanno apprezzate sole o unite a quelle già valutate. È evidente, allora, che la funzionalità che si vorrebbe attribuire alla revisione risulta estranea rispetto alla tradizionale preordinazione dell'istituto, nonché fortemente disancorata da quel concetto di novum che informa tutti i casi tipizzati.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I rapporti tra le pronunce della Corte di Strasburgo e il giudicato interno: Il caso Dorigo

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Simone Chiara
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Messina
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Giusi Sorrenti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

revisione
corte costituzionale
cedu
sentenza
strasburgo
giudicato
corte edu
paolo dorigo
dorigo
113 2011
costituzinale
348 2011
349 2011
311 2009
317 2009
consiglio ministri europa
consiglio ministri
brigate rosse
comunista
cassazione
appello
2800 2006
aviano

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi