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I professionisti delle Scienze Motorie, tra albi professionali e libero mercato

Le professioni legate alle Scienze Motorie nel novero delle professioni non regolamentate

Si cercherà in questa parte conclusiva di formulare unʼipotesi plausibile di collocazione dei professionisti delle Scienze Motorie nellʼattuale scenario. Innanzitutto è dʼobbligo collocare le Scienze Motorie nel novero delle cosiddette professioni non regolamentate, così definite secondo criterio residuale; in altre parole vengono definite in tal modo tutte le professioni intellettuali e non, per le quali non sia stata espressamente prevista la riserva di legge dellʼarticolo 2229 c.c. (“La legge determina le professioni intellettuali per lʼesercizio delle quali è necessaria lʼiscrizione in appositi albi o elenchi”).

Vengono escluse le attività ed i mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio, disciplinati da leggi in vigore. Esse sono caratterizzate dallʼassenza di norme pubblicistiche vincolanti in materia di accesso o di esercizio professionale; in altre parole per esercitarle non è necessario possedere determinati titoli di studio né lʼiscrizione ad alcun ordine o albo. Tali tipi di professioni non hanno ottenuto il riconoscimento legislativo ed in generale nella quasi totalità dei casi hanno dato vita ad autonome associazioni professionali rappresentative di diritto privato. Una professione non regolamentata può essere esercitata sia in forma di lavoro autonomo che di lavoro subordinato.

Il COLAP è il Coordinamento Libere Associazioni Professionali e costituisce una sorta di omologo del CUP (Comitato Unitario Professioni, che viceversa si occupa delle professioni regolamentate); secondo il proprio Statuto promuove il riconoscimento istituzionale delle associazioni professionali e riunisce in uno spirito di collegialità e di mutua collaborazione le libere associazioni professionali, le rappresenta in ambito europeo, regionale e nazionale ad ogni livello di intervento, quale autonoma parte sociale, restando di competenza delle rispettive associazioni la rappresentanza delle singole categorie professionali.

Dal punto di vista normativo, la questione della rappresentatività ad un livello nazionale delle associazioni delle professioni non regolamentate è trattata nel d.lgs. 206/2007 (di recepimento alla dir. 2005/36/CE, attinente al riconoscimento delle qualifiche professionali); esso è importante perché contiene una prima forma di legittimazione delle associazioni professionali, anche se, tuttavia, ancora non le riconosce in pieno per il semplice fatto che tale passaggio potrà avvenire soltanto con la predisposizione di un testo di legge in materia.

Entrando nello specifico di tale d.lgs., allʼarticolo 26, comma 3, sono elencati i requisiti vincolanti per le associazioni al fine di poter essere considerate rappresentative da parte dei Ministeri competenti (si noti che tali requisiti, apparentemente, sono necessari ai soli fini di elaborazione delle cosiddette “piattaforme europee”). Tra i requisiti, è necessario che le associazioni identifichino precisamente le attività professionali cui si riferiscono, i titoli di studio e professionali, lʼobbligo di formazione permanente e la diffusione sullʼintero territorio nazionale. Il Ministro della Giustizia è deputato ad emettere decreto di riconoscimento delle associazioni aventi i menzionati requisiti, previo parere del Consiglio Nazionale dellʼEconomia e del Lavoro, di concerto con il Ministro per le Politiche Europee ed il Ministro competente per materia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I professionisti delle Scienze Motorie, tra albi professionali e libero mercato

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Sitzia
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Istituto Universitario di Scienze Motorie di Roma
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Management delle attività sportive e motorie
  Relatore: Francesco Cardarelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

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Parole chiave

ordini professionali
albi professionali
isef
scienze motorie
educazione-fisica

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