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L'attuazione delle sentenze della Corte EDU. Un'analisi comparata della situazione italiana e polacca

La Polonia e la CEDU: chi si occupa della tutela dei diritti dell’uomo

La Polonia è entrata nel Consiglio d’Europa il 26 novembre 1991. Il 19 gennaio 1993 ha ratificato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
La Polonia è uno dei paesi che fanno parte della CEDU che non dà adeguata esecuzione alle sentenze della Corte di Strasburgo, proprio come affermato nella risoluzione 1787 del 2001. Questa situazione comporta la violazione di accordi internazionali assunti liberamente in quanto paese membro del sistema CEDU e ciò minaccia l’efficacia dell’intero sistema di tutela dei diritti dell’uomo.
In Polonia vigila sull’esecuzione delle sentenze della CEDU il Plenipotenziario del Ministro degli Affari Esteri davanti agli organi internazionali della tutela dei diritti dell’uomo. Egli rappresenta la Polonia di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo e di fronte al Comitato dei diritti dell’uomo dell’ONU a Ginevra. La sua figura è stata istituita con decreto del Ministro degli Affari Esteri il 27 ottobre 2003.
Il Plenipotenziario è a capo di un gruppo interministeriale, istituito dal Consiglio dei Ministri il 12 luglio 2007, che si occupa delle questioni relative alla CEDU, in particolare delle posizioni del governo in materia di reclami presentati in seguito alle sentenze della Corte di Strasburgo, delle analisi di conformità con la CEDU dei progetti legislativi e del monitoraggio dell’esecuzione del programma d’azione del governo.
Tornando al Plenipotenziario, i suoi compiti sono innumerevoli.
Egli deve occuparsi della elaborazione, secondo le direttive del Ministero degli Affari Esteri, delle proposte risolutive dei problemi derivanti dai ricorsi presentati alla Corte di Strasburgo e l’esecuzione delle sentenze contro la Polonia; dell’elaborazione e della presentazione al Consiglio dei Ministri, su indicazione del Ministro degli Affari Esteri, di azioni volte a prevenire le sentenze di violazione dei principi della CEDU da parte del paese; la formulazione di opinioni riguardo a progetti di atti che creano dubbi sulla loro compatibilità con la CEDU; delle discussioni di importanti problematiche riguardanti la giurisprudenza della CEDU nei confronti di altri paesi, e quelle riguardanti il funzionamento della Corte e delle ripercussioni sulla Polonia; delle analisi, insieme ai membri del gruppo, dei problemi legati alla tutela dei diritti dell’uomo e della azioni della Corte di Strasburgo e, infine, della preparazione di relazioni semestrali riguardanti lo stato di applicazione del programma presentati con la mediazione del Ministro degli affari esteri e del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il Plenipotenziario collabora con altri ministeri e l’amministrazione pubblica nell’attuazione delle sentenze della CEDU. Per quanto riguarda le materie che sono oggetto dei ricorsi alla Corte di Strasburgo, i ministeri più importanti per la collaborazione sono il Ministero di Giustizia (nelle questioni riguardanti la rappresentanza del governo e di quelle prettamente legislative) e il Ministero delle Infrastrutture (in quanto in una delle più importanti sentenze, Hutten – Czapska c. Polonia, il governo polacco è stato rappresentato dal Sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture).
Grazie a questa collaborazione molte sentenze hanno goduto di concreta e positiva attuazione e, tra queste, non si può non citare la sentenza Broniowski c. Polonia, la prima sentenza pilota nella storia della CEDU. Certo, non tutte le sentenze godono della adeguata esecuzione e il Plenipotenziario, purtroppo, non ha sufficiente influenza sotto questo profilo.
Come detto poco prima, l’efficacia del suo operato è legata alla collaborazione con i diversi ministeri, ma non sempre ciò si verifica. Può accadere per motivi politici, quando manca l’approvazione dell’esecuzione da parte di uno dei Ministri, oppure per mancanza di competenza e di specialisti in un dato settore.
Tuttavia, l’esecuzione di alcuni tipi di sentenze non è legata solo ad organi statali, ma anche a uffici autonomi, come l’Istituto della Memoria nazionale.
Del gruppo interministeriale fa parte, oltre al Plenipotenziario, anche il suo sostituto, degli esperti nominati dai ministeri, il Presidente dell’ufficio del Procuratore generale, e il segretario di tale gruppo, nominato dal Plenipotenziario. Egli, inoltre, può nominare altri collaboratori e formare gruppi consultivi.
Alla base delle sue competenze c’è un programma di azione governativa di esecuzione delle sentenze CEDU nei confronti della Repubblica Polacca, adottato il 17 maggio 2007.

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L'attuazione delle sentenze della Corte EDU. Un'analisi comparata della situazione italiana e polacca

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Informazioni tesi

  Autore: Malgorzata Anna Serwa
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Giacomo Biagioni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 89

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italia
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