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Il Ruolo dell'Età nelle Decisioni Economiche

Cambiamenti cognitivi dall’età adulta alla vecchiaia

I normali cambiamenti cognitivi legati all’età adulta sono strettamente legati ai diversi fattori dell’esperienza individuale, come il grado d’istruzione e le esperienze educative legate al momento storico, oltre che all’età : a causa della grande variabilità interindividuale, quindi, risulta molto complesso fare un discorso di carattere generale.
Chi si è occupato dell’argomento, tuttavia, è riuscito a trovare delle linee comuni, evidenziando che le funzioni cognitive maggiormente sensibili all’invecchiamento sono: l’attenzione, la memoria di lavoro, la percezione, il linguaggio, la capacità di prendere decisioni e il controllo esecutivo. Un importante lavoro di Craik e Bialystok (2006) ha esaminato i cambiamenti cognitivi nell’età adulta attraverso le prestazioni in compiti di intelligenza. In particolare, essi hanno assunto la definizione di Horn (1982), secondo cui esistono due categorie di intelligenza: un’intelligenza cristallizzata (Gc) e un’intelligenza fluida (Gf).L’intelligenza cristallizzata dipende dall’istruzione e dalla cultura e riflette le abilita` mentali basate sull’esperienza e sulla capacità di giudizio. L’intelligenza fluida, invece, comprende tutti quegli aspetti del funzionamento psicologico superiore che possono essere valutati dai test cognitivi, quali le capacità di costruire relazioni o di ragionamento astratto, che dipendono poco o per nulla dalle conoscenze che un individuo costruisce nel corso della vita. E`proprio quest’ultima che subisce un declino all’avanzare dell’età. Una spiegazione a quanto può essere ricercata nell’involuzione della memoria di lavoro, funzione necessaria per supportare e rendere efficaci i processi cognitivi superiori, come le capacità di linguaggio (comprensione e produzione), di prendere decisioni e di controllo esecutivo. A livello biologico, e` bene sottolineare che tra l’infanzia e l’adolescenza le reti neuronali sono in continua evoluzione, espansione e consolidamento, il numero delle connessioni sinaptiche aumenta a tal punto che la materia grigia arriva ad un volume fino a 5 volte superiore di quello che aveva al momento della nascita. Dopo i 20 anni, tuttavia, si raggiunge una fase di stallo, a seguito della quale si assiste al fenomeno speculare rispetto a quello avvenuto nella prima parte della vita: le connessioni neuronali vanno incontro ad un graduale processo di atrofizzazione, mentre le sinapsi perdono via via di densità. Per quel che riguarda la materia bianca, che contiene le fibre nervose mielinizzate, invece, la situazione è diversa. La mielinizzazione, infatti, inizia nel periodo prenatale nelle zone cerebrali filogeneticamente più antiche (i.e., tronco dell’encefalo) e raggiunge il picco massimo intorno ai 30 anni d’età con il completamento del processo nel lobo frontale. Nell’età anziana, il deterioramento cognitivo inizia dal lobo frontale e le funzioni che maggiormente sono coinvolte riguardano la capacità di svolgere attività che dipendono dalla corteccia prefrontale: la sua alterazione provoca necessariamente una diminuzione della qualità di performance . Studi di neuroimaging funzionale lo confermano: per compiti in cui vengono coinvolte le funzioni cognitive superiori, negli anziani vi è una minore attivazione della corteccia prefrontale dorso laterale (dlPFC) e – come per compensazione – un maggior afflusso sanguigno nelle aree rostrali sinistre della stessa corteccia. La diminuzione di attività in dlPFC comporta una risposta più veloce, basata principalmente sull’esperienza e solo in minima parte da un’accurata valutazione cognitiva.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Ruolo dell'Età nelle Decisioni Economiche

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Informazioni tesi

  Autore: Greta Limoni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze del Comportamento e delle Relazioni Sociali
  Relatore: Giuseppe Di Pellegrino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 49

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Parole chiave

denaro
decision making
cibo
anziani
età
neuroeconomia
scelte economiche
temporal discounting
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