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Controinformazione. Dinamiche e scenari di un fenomeno giornalistico ribelle

La Controinformazione e i nuovi mezzi di comunicazione sul web

Un’analisi approfondita del fenomeno della controinformazione non può prescindere da un capitolo riguardante l’influenza innovatrice che ha avuto e ha tuttora l’utilizzo del World wide web.Nonostante l’evoluzione continua di alcuni mezzi di comunicazione preesistenti (si pensi alla free press per quanto riguarda la stampa), Internet sembra presentare le migliori caratteristiche per la diffusione dell’informazione libera. La Rete è un ambiente totalmente cosmopolita ed è possibile accedervi da ogni luogo del pianeta grazie alla copertura satellitare. Questi caratteri, uniti al relativamente irrisorio costo di connessione e all’anonimato che la Rete garantisce, ne fa uno dei media migliori per diffondere informazioni non controllate nè regolate da dinamiche commerciali o da influenze politiche esterne. Purtroppo, come illustrerò nell’ultimo paragrafo, Internet non può ancora definirsi il mezzo di comunicazione definitivo.
Prima di arrivare a trattare della situazione moderna, un piccolo riassunto dell’evoluzione dei media telematici in relazione all’informazione libera è d’obbligo. Sin dai primordi del progetto ARPAnet, vi fu, soprattutto in ambiente universitario, chi intuì le possibilità del nuovo strumento, e si sperimentarono diverse iniziative pionieristiche per potenziarne le capacità. Nel 1978 nascono i BBS (Bulletin Board System) ad opera dei ricercatori Ward Christensen e Randy Suess. Queste bacheche virtuali permisero la creazione di una comunità ristretta, composta prevalentemente da studenti universitari e accademici, capace di scambiarsi informazioni nella più assoluta libertà e fuori da ogni controllo. I BBS furono gestiti da volontari il cui unico scopo era promuovere un universo informativo libero e completo, slegato da dinamiche commerciali. Per ottenere tale scopo ci fu chi con conoscenze tecniche approfondite in campo informatico inizio` a sperimentare modi per sfuggire ai controlli della rete e aggirare le leggi che la governano sfruttando i difetti insiti nel sistema: nascono i primi “Hacker”. Prima dello sviluppo dei BBS e della Rete, l’unico metodo utilizzato per diffondere informazioni era una comunicazione “verticale” in cui il destinatario riceveva l’informazione in un ruolo passivo, come mero spettatore. Non esisteva alcun tipo di comunicazione di ritorno, o feedback, se si vogliono escludere pochi, sfortunati, esperimenti televisivi o l’attività limitata di intervento del pubblico nelle trasmissioni radiofoniche. La Rete fornisce, al contrario, una forma di comunicazione “orizzontale”, dove non esistono limiti, mediatori o posizioni di supremazia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Controinformazione. Dinamiche e scenari di un fenomeno giornalistico ribelle

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Giudice
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Elvira Seminara
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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