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Il danno parentale

Prime applicazioni in tema di danno esistenziale parentale

Una delle questioni fondamentali su cui la dottrina, divisa tra esistenzialisti e antiesistenzialisti, è stata costretta a confrontarsi riguarda la precisazione dei confini del nuovo danno non patrimoniale da lesione di interessi costituzionali. Dalla Cassazione non è stato precisato se a configurare ipotesi di danno non patrimoniale risarcibile siano tutti i valori costituzionalmente protetti oppure solo quelli inerenti i soli diritti inviolabili. Un cenno alla questione della inviolabilità, come limite alla rilevanza incondizionata dei danni derivanti da lesione di interessi costituzionalmente garantiti, si ritrova, invece, in quella giurisprudenza costituzionale richiamata dalla stessa Suprema Corte nella sentenza n. 224/ 2005, in tema di diritto dello straniero al ricongiungimento familiare. La Corte Costituzionale, seppur chiamata a pronunciarsi su un fatto distante dalle fattispecie fino a questo momento analizzate, trae argomentazione da un orientamento giurisprudenziale, già in epoca datata, orientato in senso conforme, al riconoscimento indiscusso di una tutela sempre possibile solo in materia di diritti fondamentali dell’individuo. Come dire che, l’avere riconosciuto che anche allo straniero spetta il riconoscimento dei diritti inviolabili, permetterebbe di ragionare anche sulla questione di una risarcibilità limitata a tali ipotesi. I diritti fondamentali sono prospettive riflesse del valore dell’uomo, la cui essenza giuridica, come messo in risalto da alcuni autori, «si identifica con la dignità e il pieno sviluppo della personalità, e rispecchiano al contempo la sua dimensione sociale, che implica la necessaria consistenza pluralistica di libertà e diritti». Secondo parte della dottrina, il riferimento alla compromissione di valori costituzionalmente tutelati, deve ritenersi limitato alle ipotesi di diritti inviolabili «intesi come categoria dinamica e non chiusa o statica». La riparazione del danno non patrimoniale, infatti, sarebbe«certamente configurabile (.) senza limiti, ma a condizione (..) che la gravità dell’offesa la giustifichi». La corrente dottrinale in questione, tende a precisare, come non si tratti di accertare in positivo la gravità della lesione quanto «in negativo di escludere pretese capricciose legate ad offese minime che urtano solo l’ipersensibilità individuale, non colpiscono il nucleo inviolabile dell’interesse e sono inidonee a superare il limite della tollerabilità civile» . La tesi portante della dottrina antiesistenzialista muove dalla sostanziale convinzione dell’inutilità della categoria del danno esistenziale come categoria autonoma. In ipotesi idonee ad integrare la fattispecie del danno biologico, infatti ad avviso di questa corrente di pensiero, il pregiudizio potrebbe essere riparato semplicemente tramite un’adeguata personalizzazione dei parametri di risarcimento e quando il danno biologico non sia configurabile, la tutela potrà direttamente avvenire servendosi dell’ampia categoria del danno non patrimoniale delineata dalla giurisprudenza del 2003. Gli antiesistenzialisti hanno preso spunto dalla stessa rilettura costituzionalmente orientata dell’articolo 2059 c.c. «per sferrare un ultimo attacco al danno esistenziale» proprio perché, a fronte dell’apertura al risarcimento del danno non patrimoniale libero dagli stretti confini delle ipotesi di reato, la riparazione integrale dei pregiudizi non economici potrebbe ugualmente essere realizzata senza il ricorso al danno esistenziale. Il problema è essenzialmente quello di ricostruire la posizione del danno esistenziale, rispetto alle tradizionali categorie del danno morale e del danno biologico, alla luce della rilettura costituzionalmente orientata dell’articolo 2059 c.c..

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Il danno parentale

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Amoroso
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Lucio Ricca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 159

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