Gli scambi relazionali tra adulti nell'ambito dei servizi integrativi per la prima infanzia

Nel 1979 a Parigi Françoise Dolto aprì la Maison Verte, progettato come “luogo di piacere e di parola” per bambini fino a tre anni accompagnati dalla madre. In questo servizio, adulti e bambini possono ritrovare il piacere di stare con altri adulti e altri bambini senza dover vivere il distacco della separazione in un ambiente la cui finalità è quella di garantire il benessere ai partecipanti. Si sottolinea l’importanza della parola, in quanto anche un bambino piccolo è in grado di ascoltare, quindi viene data molta importanza ai dialoghi.

Queste due idee di fondo sono concretizzate attraverso tre linee di intervento:

- la prima riguarda la dimensione strutturale del servizio, infatti, l’ambiente in cui i soggetti sono inseriti facilita la comunicazione e mette a proprio agio gli adulti e invita i bambini al gioco offrendo loro opportunità che non richiedano la costante mediazione della figura del genitore;

- la seconda dimensione è quella non istituzionale che consente la non iscrizione al servizio, rispetta l’anonimato dei partecipanti e agevola i soggetti grazie ad una grande flessibilità di tempi ed orari di frequenza;

- la terza è la dimensione relazionale, grazie alla quale i soggetti si sentono veramente a casa, infatti, gli operatori non sono educatori che si impongono, sono figure di accompagnamento che sono a disposizione di tutti per essere chiamati nel momento del bisogno e non sono mai le stesse persone per tutti i giorni della settimana, in quanto si vuole dare al servizio la peculiarità di essere “casa dei frequentanti” e non “casa degli educatori”.

Il compito dell’operatore è quello di accogliere bambini e adulti, aiutare gli adulti a comprendere i bambini e aiutare i bambini a comprendere gli adulti, il tutto per facilitare l’instaurarsi della relazione madre-bambino e garantire il benessere.

Negli anni Ottanta in Inghilterra si svilupparono i Mothers and Toddler Groups finalizzati ad aiutare le famiglie con bambini a rischio in cui, ai problemi di basso reddito, si aggiungevano difficoltà di integrazione sociale. Il servizio era volto a offrire uno spazio di aggregazione sociale a chi vive isolato, mettere a disposizione di chi vive in ambienti a rischio uno spazio educativo protetto e offrire uno spazio strutturato per fornire ai bambini occasioni di gioco e alle madri intrattenimento e formazione.