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Valutazione, percezione e gestione del rischio da esposizione a radiofrequenze connesse a impianti radiotelevisivi nella provincia di Como

La proprietà degli impianti di trasmissione e i Piani di Ripartizione e Assegnazione delle Frequenze

Attualmente gli impianti di trasmissione, i pali e i tralicci di supporto degli elementi radianti, nonché i terreni o gli edifici su cui insistono tali impianti, in genere sono di proprietà di soggetti privati. Nel caso più semplice si tratta di un unico soggetto, tuttavia spesso si verifica che il proprietario del terreno o dell’edificio sia diverso da quello della struttura di supporto e a sua volta diverso da quello del sistema radiante con relativo trasmettitore e ancora diverso dal soggetto detentore della concessione ministeriale, per questo si complica la problematica delle procedure autorizzative e insorgono casi di dubbia liceità delle trasmissioni in determinate postazioni.

Il sistema economico‐fiscale‐commerciale vigente in Italia, peraltro, assimila la cessione di impianti fisici e relative concessioni governative alla trasmissione, alla cessione di “rami di azienda” a soggetti terzi,sempre che muniti, a loro volta, di propria concessione governativa, per cui gli stessi enti governativi di controllo spesso non sono in grado di dirimere il bandolo di matasse troppo complesse e sulle quali sono chiamati a sentenziare i giudici di tribunali ordinari o amministrativi, con l’evidente risultato di conferire legittimità all’installazione di impianti difficilmente autorizzabili da parte degli enti tecnici preposti dallo Stato.

In prospettiva, le norme emanate tra gli anni ‘80 e ‘90 dovrebbero portare a un unico sistema di trasmissione controllato e mantenuto da enti tecnici dello Stato con proprietà statale delle postazioni fisiche su cui i soggetti privati detentori di concessione governativa siano abilitati a trasmettere, così come oggi avviene nella confederazione elvetica.
La proprietà statale su tutte le reti fisiche, con relativo onere di manutenzione,dovrebbe garantire un maggiore controllo dello Stato sulla copertura del territorio, per l’eliminazione dei problemi di interferenza e la tutela della salute e del patrimonio paesaggistico e ambientale, mentre alle emittenti private spetterebbe solo l’onere di riempire l’etere con le proprie trasmissioni.

Per attuare questo passaggio di proprietà e la conseguente razionalizzazione delle emissioni radio-elettriche, occorrono due strumenti normativi fondamentali: il Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze (PNRF) e il Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF). Mentre il primo è stato determinato anche sulla base di accordi internazionali e subisce lievi aggiornamenti periodici soprattutto a causa dell’evoluzione tecnologica e riguarda la ripartizione generale delle bande di frequenza rispetto all’uso che se ne può fare (Radio, TV, Telefonia, uso militare, per la sicurezza, per il soccorso, ecc…), il secondo dovrebbe preoccuparsi dell’assegnazione dei canali specifici ai vari concessionari pubblici o privati,in relazione ad aree prefissate di copertura del territorio nazionale.

Il PNAF finora è stato elaborato dall’AGCOM solo per quanto riguarda la tecnologia digitale, in quanto ancora oggi, per il Ministero dello Sviluppo Economico, non sono chiare la localizzazione e le caratteristiche tecniche di gran parte degli impianti analogici, mentre gli impianti digitali nel settore TV si stanno distribuendo ex‐novo all’interno di un processo iniziato alcuni anni fa, e il switch‐off (spegnimento) delle TV analogiche è stato disposto regione per regione già a partire dal 2010 per concludersi entro il 2012, salvo ulteriori proroghe.
Questa dovrebbe essere l’occasione per rimettere un po’ di ordine nelle telecomunicazioni, ma l’impresa si rivela ancora una volta abbastanza ardua. Non resta che confidare in una maggiore volontà dei prossimi governi nell’operare a favore dell’interesse pubblico, della libertà di comunicazione e informazione e senza sottomettersi alle pressioni delle lobbies monopolistiche del settore delle TLC.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Valutazione, percezione e gestione del rischio da esposizione a radiofrequenze connesse a impianti radiotelevisivi nella provincia di Como

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Informazioni tesi

  Autore: Enrico Salvatore Lavore
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione
  Relatore: Giovanni Costa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 220

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Parole chiave

telecomunicazioni
elettromagnetismo
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risk management
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radiodiffusione
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