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Esprimere il disagio attraverso il disegno

L'abuso sessuale infantile

L'abuso sessuale all'infanzia, purtroppo, esiste ancora nella nostra società ed è un fenomeno molto diffuso, ma ha iniziato ad essere considerato come problema serio solo a partire dagli anni Settanta negli Stati Uniti e negli anni Ottanta in Italia.
Negli ultimi anni è cresciuto molto l'interesse per l'abuso sessuale sui bambini grazie ai media e ai numerosi fatti di cronaca che si sono succeduti.
I casi di abuso sessuale effettuati sui minori sono maggiori rispetto a quelli denunciati. Alice Miller (1988) afferma che per un caso di abuso sessuale infantile denunciato, ne esistono altri tanti che non sono denunciati e restano nel silenzio.
L'abuso sessuale infantile avviene, nel 90% dei casi, tra le mura domestiche ed è compiuto soprattutto dal padre o da altri familiari, invece sono inferiori gli abusi sessuali sui bambini ad opera di persone che si trovano in ambienti extrafamiliari come la scuola, la palestra, l'oratorio (8%) e da parte di individui sconosciuti (2%). (Di Blasio, 2008c)
Le bambine sono maggiormente abusate rispetto ai maschi. A questo proposito, l'ONU dichiara che ogni anno circa 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini subiscono violenza sessuale. Praticamente, stando al rapporto effettuato dall'ONU, un bambino su quattro ed una bambina su tre sono vittime di abusi sessuali. (D'Ambrosio, 2010)
Solitamente, l'abuso sessuale inizia già nella prima infanzia con il sesso orale, la masturbazione, il rapporto anale, la stimolazione sessuale e le carezze reciproche, e si protrae fino all'adolescenza in cui si compiono rapporti sessuali completi. Di Blasio (1996) ritiene che sono tre le età specifiche in cui gli episodi di abuso sessuale si verificano maggiormente: quattro, otto e undici anni.
Per Golder (1987) se l'abuso sessuale si consuma per molti anni non emergerà fino all'adolescenza, periodo in cui il bambino riesce a parlare del fatto e a capire la brutalità di quanto gli è accaduto.
Inoltre, l'abuso sessuale non riguarda solo una specifica classe sociale ma coinvolge tutti i ceti sociali.
Finkelhor (1994) sostiene che le modalità con cui i bambini vengono abusati sessualmente sono simili tra loro in quasi tutti i Paesi ed assumono tre forme:
esplorazione sessuale del bambino per la gratificazione del bisogno fisico dell'adulto; eccessiva erotizzazione del bambino attraverso stimolazioni inappropriate e mortificazione del bambino.
L'abusante, infatti, sfrutta la relazione che ha instaurato con la vittima e la sollecita, manipola e costringe, a volte anche con la forza, in attività sessuali. Il bambino non è in grado di comprendere cosa sta succedendo, cosa gli viene proposto, non riesce ad opporsi e rifiutarsi alle avances dell'adulto. Una volta accaduto il fatto il bambino piccolo non è capace di reagire e spesso non possiede un lessico adeguato per descrivere l'esperienza. E' anche per questo motivo che al momento dello svelamento molti minori non sono creduti. Quindi, come vedremo nei prossimi capitoli, occorrono delle strategie comunicative adeguate ai bambini e non troppo intrusive come il disegno e il gioco per facilitare il racconto dell'esperienza di abuso sessuale.
Yates (1982) scrive: "un bambino può partecipare attivamente all'esperienza sessuale e trarne piacere, ma non è in grado di dare un consenso consapevole all'adulto. Per poter dare un consenso vero e proprio, dunque, il bambino deve conoscere quello che dovrà compiere per poi decidere se accettare o meno. Il minore, quindi, non è in grado di esprimere un consenso perché non è informato sulla sessualità e non ha esperienza". (Yates, 1982 tratto da: AA.VV.,1986)
A questo proposito Erikson (1985) è d'accordo con l'affermazione di Yates e aggiunge che il bambino solo quando ha completato il suo sviluppo è in grado di possedere iniziativa, fiducia, autonomia, riuscire a decidere autonomamente e dare un consenso alle richieste che l'abusante gli volgerà.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Esprimere il disagio attraverso il disegno

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Frasnelli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Libera Università degli Studi di Bolzano
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze della Formazione Primaria
  Relatore: Paola Di Blasio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 176

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Parole chiave

disagio
disegno infantile
abuso sessuale infantile
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