Processi di semplificazione e aggregazione nel sistema delle Comunità Montane dell'Appennino Forlivese

1.Il numero massimo dei consiglieri delle Comunità montane, da indicare in Statuto, sarà parametrato a quello del Consiglio di un Comune con pari popolazione con una riduzione di circa il 20%.

2.Modifiche nelle modalità di elezione del Consiglio della Comunità montana.

3.E' consentito agli Statuti delle Comunità montane composte da almeno otto Comuni di prevedere una composizione della Giunta ridotta a cinque membri, compreso il presidente. I Sindaci sono membri di diritto della Giunta. Il Presidente deve essere eletto tra i Sindaci.

4.Soppressione delle indennità degli amministratori delle Comunità montane. Il Presidente può percepire l'indennità di carica, purchê l'entità dell'emolumento in capo alla Comunità montana sia limitata alla differenza tra, l'indennità spettante come Sindaco e quella spettante per la carica di Presidente della Comunità montana.

5.Lo Statuto verrà deliberato dai Comuni e non dal Consiglio comunitario.

6.Innalzamento del profilo funzionale delle forme associative (Comunità montane e Unione di Comuni).

7.Nuove modalità di conferimento di funzioni (Conferite volontariamente dai Comuni, conferite dalle Province, conferite da successive leggi regionali).

8.Principio essenziale e qualificante della riforma è la previsione che la gestione associata deve essere integrale e complessiva, senza lasciare residue funzioni in capo ai Comuni.

9.Modifiche per quanto riguarda gli incentivi e i contributi straordinari e ordinari a favore di Comunità montane e Unioni di Comuni.

10.Approvazione del nuovo "Programma regionale per la montagna".