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Il pensiero politico di Salvatore Barzilai tra radicalismo e repubblicanesimo

Le critiche all’atteggiamento di Barzilai

Nel momento in cui il governo Zanardelli-Giolitti appoggia la rielezione del repubblicano Barzilai, Ghisleri sembra più vicino alle posizioni socialiste provocando così una reazione da parte di giovani che si raccolgono intorno ad un settimanale, organo dell’associazione repubblicana cremonese, «L’Idea».
È possibile spiegare l’atteggiamento di Ghisleri anche nel contrasto tra la corrente repubblicana “possibilista” che sembrava vicina alla tattica evoluzionista della destra radicale tendente alla collaborazione governativa e la corrente dei «repubblicani puri» cui aderiva, appoggiata fino al 1897 dall’Italia del Popolo di Dario Papa ed infatti Ghisleri scrive: «da venti e più anni repubblicano partecipai alle organizzazioni del 1878-80 in Lombardia, poi assistei, in disparte, allo sfacelo e all’assorbimento dei repubblicani nella democrazia governativa o aspirante al governo. Per diversi anni parve dimenticata la tradizione d’un partito repubblicano anche nelle nostre regioni settentrionali. Fu allora che i più attivi e giovanili elementi si diedero al socialismo e si scossero dai radicali con polemiche simili a quelle che oggi si riproducono tra i neorepubblicani e i legalitari».
Nel 1898 quando si parlò di rifondazione del partito repubblicano a causa dello scioglimento da parte del governo della Consociazione repubblicana del Lazio, si presentarono altri motivi di scontro e di opposizione tra Barzilai e Ghisleri soprattutto per quanto concerne la sede del nuovo giornale: il deputato romano era accusato dai repubblicani milanesi di mostrare un atteggiamento poco intransigente nei confronti delle istituzioni monarchiche ed inoltre non condividevano la sua adesione alla Massoneria; come si può leggere dalla lettera di Salvemini rivolta a Ghisleri: «il centro del partito neorepubblicano è sempre stato Milano. Ma questo partito appare poco. Perché? Perché mentre a Milano si è sempre affermato, nel resto d’Italia non s’è affermato mai. Nel resto d’Italia invece suonano la tromba repubblicana. Ora con questa gente non l’avete rotta sul serio. Tu dici che i Milanesi si sono staccati dalla Massoneria ladresca: è vero ma Bovio e Barzilai e gli altri sono della massoneria ladresca magna pars. (…) Mazza e Barzilai che a Roma vanno a domandare il monumento a Vittorio Emanuele si dicono repubblicani (…). Nell’insieme della tua lettera mi pare di capire che gli amici di Milano ammettono due soli partiti: cavallottiani e repubblicani sul serio. Bovio, Barzilai, Mazza ecc. non li considerano repubblicani».
Nell’anno di fondazione del partito e del suo nuovo organo, «L’Italia», venne pubblicata una rivista a Milano il cui direttore era Ghisleri dal nome «La Educazione Politica»; la rivista era aperta a tutti gli oppositori del regime, a tutti coloro che intendono combattere la monarchia che, dopo Crispi, è presieduta da Pelloux.
Tutti i repubblicani erano ottimisti per le dimissioni del nuovo governo però i contrasti interni si intensificavano in merito al trasferimento a Roma del comitato centrale del partito di cui si mostrava favorevole anche Barzilai che proponeva come membro anche Ettore Ferrari, provocando delle reazioni da parte di Ghisleri e Salvemini.
Un altro tema di scontro era dato dall’irredentismo che sarebbe poi sfociato nel nazionalismo: il partito socialista fu accusato di essere un partito “senza patria” e d’altro canto ribadì che la propaganda irredentista era dannosa agli interessi morali e materiali del popolo italiano perché favoriva il militarismo che oltre ad opprimere la vita politica del Paese, ne soffocava l’attività politica e ne reprimeva le energie morali.
Gaetano Salvemini dichiarò su «Critica Sociale» di non condividere le concezioni irredentistiche di Barzilai e la sua decisione di votare a favore delle spese militari.
Ghisleri, pur non intervenendo apertamente nella polemica, sosteneva le idee di Salvemini e sosteneva che fosse necessario ricordare che Barzilai aveva aderito al partito repubblicana in tarda età.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il pensiero politico di Salvatore Barzilai tra radicalismo e repubblicanesimo

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Figorilli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Maria Cristina Laurenti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 129

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