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Processo d'internazionalizzazione: modalità alternative e loro valutazione

E-commerce e i Paesi in via di sviluppo

Il nuovo livello in cui si sviluppa il commercio è caratterizzato, almeno dal punto di vista teorico, da un’equa distribuzione di risorse, possibilità di accesso alle informazioni del mercato che riguardano prodotto, prezzo e distribuzione. Un adeguato progetto di e-commerce, però, deve includere la serie completa di servizi necessari perché il prodotto possa essere reperito on-line da acquirenti di tutto il mondo, progetto ad oggi non ancora del tutto realizzato.

Quasi tutti i Paesi, ivi compresi quelli emergenti, traggono vantaggio dalle opportunità offerte da Internet, ma i Paesi in via di sviluppo dovrebbero poter guadagnare più degli altri. Purtroppo mentre sono circa due miliardi le persone che a livello mondiale si interfacciano su Internet, bisogna sottolineare come le percentuali calino molto ma mano che ci si avvicina ai Paesi emergenti, fatta eccezione per il Giappone appartenente all’area asiatica ma potenza economica mondiale che vede l’80% della popolazione fare un uso abituale di Internet e dei suoi strumenti; la Russia diminuisce ad un 40% nel 2010, per decrescere, per esempio, fino al 20% dell’India.

Si deve riconoscere che, nonostante i progressi, persiste il divario tra i Paesi tecnologicamente più avanzati e quelli considerati in via di sviluppo, un divario che si registra di conseguenza anche nelle pratiche dell’e-commerce (il cosiddetto digital divide). Esistono difficoltà logistiche, legali, commerciali e di comunicazione. Alcuni Paesi sono rimasti indietro nelle prime fasi di acquisizione della tecnologia informatica a seguito di un uso inefficiente delle conoscenze, per il mancato investimento nelle imprese e gli alti costi di importazione degli strumenti informatici, o a causa della mancanza di una politica di promozione a riguardo. A titolo esemplificativo si può citare il caso dell’Africa che ha previsione di impegnarsi pienamente nel commercio elettronico.

Questo strumento infatti potrebbe aiutare le imprese del continente nero ad imporsi con maggior rilievo sul mercato internazionale e, viceversa, attirare nuovi investimenti delle imprese estere. Il suo attuale stato generale nello sviluppo delle telecomunicazioni è ancora troppo scarso rispetto al resto del mondo per poter immaginare benefici significativi attraverso le transazioni virtuali ma comunque in via di sviluppo: solo lo 0.6% di utenti Internet del mondo risiede sul suolo africano, e i due terzi di questo provengono dal Sud Africa, area notevolmente più sviluppata rispetto al resto del continente.

Essendo la maggior parte degli attuali e-commerce concentrata negli Stati Uniti, significa che questo singolo Paese ne ha tratto il maggior beneficio, a dispetto, per esempio, di alcuni Paesi poveri dell’Africa dove le infrastrutture delle telecomunicazioni sono così poco sviluppate che sarà necessario molto più tempo prima che siano in grado di beneficiare in maniera significativa del commercio elettronico.

In altri casi paesi come Russia, India e Brasile, scarseggiano i rapporti con le banche o i trasferimenti elettronici su cui si fonda l’e-commerce e che indebolisce questo tipo di strumento; hanno la possibilità però di eseguire transazioni finanziarie utilizzando forme di pagamento alternativa: la carta prepagata, per esempio, o il pagamento tramite corriere. Le caratteristiche socio culturali uniche di un Paese come la Cina, invece, rendono lo scambio internazionale una sfida ancora più importante, perché se da una parte forniscono una valore aggiunto al fascino del Paese, dall’altra agiscono come principali ostacoli alla diffusione di un’ampia accettazione del commercio elettronico contemplato invece dalla maggior parte del resto del mondo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Processo d'internazionalizzazione: modalità alternative e loro valutazione

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Informazioni tesi

  Autore: Erica Amerio
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni Pubbliche e Reti Mediali
  Relatore: Luigi Pellegrini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 118

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