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''Il Segreto di Fata Lina'': la narrativa psicologicamente orientata come strumento di prevenzione all'abuso sessuale sui minori

Bowlby: la teoria dell'attaccamento

Viene scelta come teoria di riferimento, affrontando il tema dell'abuso sessuale, la teoria dell'attaccamento di Bowlby. Questo perché ci fornisce degli elementi molto importanti sui quali lavorare in ottica preventiva. Come afferma Montecchi “nella quasi totalità dei casi osservati è stata rilevata una situazione di trascuratezza fisica e/o affettiva, che non permette al bambino di viluppare la capacità di discriminare i pericoli, predisponendolo ad accettare qualunque attenzione affettiva propostagli fuori casa, sentita come compensatoria di un vuoto affettivo intrafamiliare”. Il legame di attaccamento che evidenzia Bowlby tra il bambino e il suo caregiver diventa quindi fondamentale parlando di abuso. Se il bambino riceve le cure e le attenzionidi cui ha bisogno e stabilisce un legame sicuro con la figura di attaccamento, facendo riferimento a quanto sostenuto da Montecchi, svilupperà una maggior capacità di discriminare situazioni di pericolo e non sentirà il bisogno di ricercate altrove l'affetto che gli manca. Inoltre, nel caso in cui un bambino viva un esperienza traumatica, questo legame gli permetterà di superarlo più facilmente. Il legame madre-bambino, inizialmente, veniva considerato come un fenomeno dettato da esigenze di natura fisiologica. Bowlby, psicoanalista britannico, non condivide questa visione e si avvale di alcune ricerche per riflettere su ciò: l'esperimento di Harlow condotto sui macachi rhesus e l'esperimento di Lorenz sul comportamento delle anatre. Harlow aveva dimostrato come, in una serie di esperimenti, i piccoli di scimmia venivano messi a confronto con una “madre fantoccio” fatta di freddo metallo alla quale era attaccato un biberon e con un’altra “madre fantoccio” senza biberon, ma coperta di una stoffa morbida, spugnosa e pelosa. Le piccole scimmie mostrarono una chiara preferenza per la madre “pelosa” passando fino a diciotto ore al giorno attaccate ad essa (come avrebbero fatto con le loro madri reali) anche se erano nutrite esclusivamente dalla madre fantoccio “allattante”. Lorenz dimostrava come i piccoli di anatroccolo, privati della figura materna naturale, seguivano un essere umano o qualsiasi altro oggetto, nei confronti del quale sviluppavano un forte legame che andava oltre la semplice richiesta di nutrizione, dato che questo tipo di animale si nutre autonomamente di insetti. Secondo Bowlby l'attaccamento è il prodotto di attività interagenti che hanno come scopo l'avvicinamento: il bambino ricerca una sicurezza fisica e psichica nella madre. Il comportamento di attaccamento viene descritto da Bowlby come “quella forma di comportamento che si manifesta in una persona che consegue o mantiene una prossimità nei confronti di un'altra persona, chiaramente identificata, ritenuta in grado di affrontare il mondo in modo adeguato. Questo comportamento diventa evidente ogni volta che la persona è spaventata, affaticata o malata, e si attenua quando si ricevono conforto e cure”.Bisogna inoltre fare una distinzione tra comportamento di attaccamento e attaccamento duraturo. Il primo viene manifestato nei confronti di diversi individui a seconda delle situazioni mentre il secondo è riservato solo a pochissimi individui, con i quali si creano dei legami emotivi intimi. Il bambino dirige il comportamento di attaccamento verso più di una figura discriminata. Possiamo allora parlare di figure di attaccamento principali e secondarie. Il bambino individua queste figure tra le persone che si curano di lui e i componenti della famiglia. Le persona in questione, caregiver, sono con la massima probabilità la madre,il padre, i fratelli maggiori, i nonni. Normalmente la principale figura di attaccamento per un bambino è la madre ma il ruolo può essere assunto con efficacia anche da altre persone. Questo avviene se un sostituto materno si comporta in modo materno verso un bambino, questi lo tratterà come un altro bambino tratterebbe la madre naturale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

''Il Segreto di Fata Lina'': la narrativa psicologicamente orientata come strumento di prevenzione all'abuso sessuale sui minori

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Informazioni tesi

  Autore: Nicole Modolo
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Pontificia Università Salesiana
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Michela Possamai
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 47

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