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Il linguaggio giovanile: italiano e spagnolo a confronto

Il linguaggio giovanile nella lessicografia italiana

Lorenzo Còveri definisce il linguaggio giovanile come “varietà di lingua utilizzata in maniera più o meno ampia e costante, quasi esclusivamente nelle relazioni di peer group, da adolescenti e postadolescenti. La fascia d’età interessata (11-19 anni circa) è caratterizzata, dal punto di vista linguistico, dal passaggio del linguaggio infantile alla competenza linguistica “adulta” e, dal punto di vista psicologico, dalla costruzione dell’identità di sé, con lo spostarsi dei modelli di riferimento e di comportamento dalla famiglia al gruppo dei coetanei.

Un altro criterio per l’attribuzione della varietà si rifà ai movimenti politici limitandosi allo studio di uno specifico vocabolario politico e della sua diffusione nel parlato quotidiano. Nella linguistica italiana la registrazione lessicale del linguaggio giovanile non ha ancora raggiunto risultati soddisfacenti. Augusta Forconi ha pubblicato nel 1988 “La mala lingua, Dizionario dello slang italiano. I termini e le espressioni gergali, popolari, colloquiali”. L’obiettivo è quello di creare i presupposti per una registrazione lessicografica dello slang italiano.

Le fonti di questo lavoro sono state “l’indagine sul parlante”, sia diretta mediante questionari, sia mediata attraverso il cinema, la radio, la televisione, i fumetti e i testi delle canzoni. Si distingue il “termine” (quando esiste solo in un determinato contesto), e “uso” (quando la parola appartiene a un ambito diverso, nel quale ha un altro/i significati), ma anche il “termine d’origine” (il termine o l’uso particolare di quel termine hanno avuto una determinata origine regionale e poi si sono diffusi a livello nazionale) dal “termine di ambito” (il termine o l’uso di un termine, nati in un certo ambito regionale, vi sono rimasti senza migrazioni).

Il dizionario di Augusta Forconi comprende 1504 articoli di cui, 365 sono contrassegnati con un sottosignificato e sono appartenenti al linguaggio giovanile. Viene così attribuito al linguaggio giovanile, il 24,27% dello “slang italiano”. La distinzione tra “gergo giovanile” e “linguaggio giovanile” comporta alcune difficoltà d’interpretazione ad esempio la voce viaggiare usata nel “linguaggio giovanile”, con la voce viaggio definita nel “gergo giovanile”. Dei 365 elementi attribuiti al linguaggio giovanile, 235 sono usati esclusivamente in questo settore, in 78 invece, solo uno dei significati dell’espressione viene contrassegnato quale linguaggio giovanile.

In 14 riferimenti viene attribuito al linguaggio giovanile il lessema completo: viene registrato con diversi significati, tutti appartenenti al linguaggio giovanile, come gufare, para/paranoia, schizzato. 33 di questi termini presentano una sola indicazione di significato attribuita non solo al linguaggio giovanile ma anche ad altri settori come all’uso comune della lingua: assurdo, tosarsi, cozza, ganzo, al “gergo dei drogati”: accannato, caccola, joint, al gergo delle caserme: bestiale, al gergo della mafia: fangose, al gergo della malavita: togo. Negli altri riferimenti dello “slang italiano” del dizionario della Forconi, ci sono degli elementi che sono stati ripresi dalle lingue straniere: boy, cocktail, cabriolet, flash, girl, tilt.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il linguaggio giovanile: italiano e spagnolo a confronto

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Informazioni tesi

  Autore: Marianna Iamartino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Mediazione Linguistica e Comunicazione Interculturale
  Relatore: Francesca Guazzelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 71

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