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Lo sguardo femminile sul femminile: il caso The L Word

Genere, media e identità nell’odierno panorama mediale

Concetti quali il genere e la sessualità sono fortemente correlati al modo di pensare e concepire l’identità: per questo motivo l’analisi delle loro rappresentazioni all’interno dei mezzi di comunicazione risulta di grande rilevanza, in un contesto, come quello moderno, nel quale i media sono altamente pervasivi. I media trasmettono continuamente immagini di uomini e donne, caratterizzazioni delle loro specificità sessuali, in vista delle quali sarebbe impossibile pensare che tali immagini non abbiano un qualche impatto sul senso di identità di ognuno, impatto ovviamente indiretto e modellato dalle numerose e variegate altre influenze esterne e interne.
I media ci mostrano situazioni e relazioni interpersonali da diversi punti di vista e probabilmente il loro fascino risiede proprio in questa mostra delle dinamiche presenti nelle vite degli altri quanto nelle proprie. Tutto ciò indubbiamente può influire sul proprio modo di condurre le esperienze quotidiane e sulle aspettative riguardo a determinati comportamenti.
Nella società contemporanea i concetti di mascolinità e femminilità hanno preso delle diverse sfumature rispetto al passato. La mascolinità, “essere uomini”, attualmente è una definizione molto fluida e poco problematica. La femminilità è, invece, oggi maggiormente percepita come uno stereotipo appartenente al ruolo della donna nel passato. Insomma la femminilità non è un valore fondamentale per le donne di oggi.
C’è un grande consenso sociale rispetto alla possibilità per le giovani donne di ottenere successo, mentre si rifiutano i tradizionali attributi femminili come la passività, la reticenza e la percezione di inferiorità rispetto alla figura maschile. Ma i modi di pensare tradizionali sono ancora presenti nella società moderna e si possono riscontrare, ad esempio, in tutte quelle occasioni in cui le donne sono criticate per la loro “mancanza di femminilità” e lodate quando vestite alla moda, considerato quest’ultimo un elemento caratterizzante la femminilità.
Oggi, comunque, c’è un grande riconoscimento del ruolo ampiamente “opzionale” che possono ricoprire le donne. Sono, ad esempio, stati scritti molti testi su come Madonna mostri, attraverso i suoi video, fin dagli anni Novanta, come la femminilità sia una mascherata, una performance. Ann Kaplan scrive che Madonna indossa una maschera dopo l’altra, proprio per esprimere il concetto che non esiste un’identità come essenza, tantomeno una femminilità essenziale, ma solo costruzioni culturali. Madonna è stata, quindi, vista come un soggetto che gioca con il rigido sistema che prescrive i ruoli di genere, nel quale la femminilità è soltanto una delle tante appartenenze possibili. Comunque, l’idea della donna che usa la seduzione per ottenere ciò che vuole è anche un cliché presente in numerosi film del secolo scorso: l’idea della femminilità come mera performance, arma utile per le donne scaltre, è, in realtà, tutt’altro che nuova.
Oggi anche riviste come Cosmopolitan propongono stratagemmi utili per le donne che vogliono usare trucchi “femminili” per ottenere diversi privilegi grazie a uomini creduloni.
In un interessante studio inglese su un gruppo di donne lavoratrici, Beverly Skeggs descrive il rapporto che tali donne hanno con la loro femminilità, un rapporto complesso, in quanto esse si riconoscono nella rispettabilità e nel perbenismo associato al ruolo femminile, ma non vogliono essere associate a caratteristiche quali la passività o la debolezza. Le donne, a parere della studiosa, hanno sia la conoscenza che le competenze per costruire la performance femminile, ma la “mettono in scena” solo quando pensano sia necessario; gli aspetti della femminilità sono qualcosa che si può imparare ad eseguire e dal quale si può a volte trarre piacere.
Comunque, mentre in passato la femminilità era caratterizzata positivamente, oggi è quasi totalmente irrilevante. E mentre la mascolinità ha sempre racchiuso in sé attributi che gli uomini continuano ad apprezzare, come l’assertività e l’autonomia, la femminilità è stata tradizionalmente caratterizzata, all’interno del troppo rigido sistema patriarcale degli anni passati, dalle deboli qualità della timidezza e dell’asservimento. Per questo motivo le donne di oggi mostrano scarso entusiasmo per tali tratti caratteristici e così il significato attuale di “femminilità” si riduce ad una sciocca tipologia di glamour, una mascherata utilizzata dalle donne che sanno esattamente ciò che vogliono.
La rappresentazione mediale delle differenze di genere si intreccia inevitabilmente con il campo della sessualità, un aspetto che delinea fortemente la caratterizzazione identitaria.
Sebbene essere lesbica, gay o bisessuale susciti ancora nelle persone reazioni pregiudiziali e discriminatorie, è comunque riscontrabile nella società moderna una maggiore apertura e accettazione nei confronti della diversità sessuale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo sguardo femminile sul femminile: il caso The L Word

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Informazioni tesi

  Autore: Susanna Ficara
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Teorie della Comunicazione e Ricerca Applicata ai Media
  Relatore: Romana Andò
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 501

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Parole chiave

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femminismo
omosessualità
cultural studies
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genere
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gender studies
feminist film theory
the l word
gay and lesbian studies
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