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Teatri sicelioti di periodo ellenistico: Il teatro di Eraclea Minoa

Storia degli studi sul teatro di Eraclea Minoa

L’assenza di fonti antiche sul teatro di Eraclea Minoa è alla base della cronologia molto tarda della prima segnalazione del monumento rispetto ad altre evidenze archeologiche siciliane. Così, dunque, il silenzio di Tommaso Fazello, che pure individuò il sito della colonia selinuntina nella collinetta a Nord del pianoro di Capo Bianco.
Bisognerà attendere il Voyage di J. L. Houel (1787) per una prima, sommaria, indicazione della presenza di un teatro, del quale era, evidentemente, appena percepibile il solo ingombro: “On voit encore un endroit dont la forme et l’étendue indiqué un thèâtre; on n’en voit que la masse e quelques pierres étrangères au saul, qui concurrent à indiquer cet édifice”.
Dopo un altro lunghissimo hiatus, solo nel 1907 vennero condotte le prime indagini di scavo, in occasione delle ricerche intraprese da Angelo Mosso, nelle località connesse col mito di Minosse.
Antonio Salinas, esplorò con alcuni saggi l’area a Sud della collinetta del teatro, individuando resti di strutture allora ritenute riferibili alla scena, che si sarebbero più tardi meglio precisate quali abitazioni di età romano-repubblicana.
Nonostante la loro natura episodica, queste prime indagini ebbero il merito di attirare sul monumento un’attenzione che sarebbe rimasta costante: attraverso B. Pace il monumento cominciò a figurare, infatti, nella letteratura sugli edifici teatrali in Sicilia. Nel 1930 G. Caputo dedicò al teatro di Eraclea Minoa un articolo, ritenendo che quasi nulla ormai di esso rimanesse, al di fuori dell’impronta della cavea.
I primi scavi sistematici smentirono tale affermazione. Essi, avviati a partire dal 1950 a cura di Ernesto De Miro, presero avvio con due saggi mirati alla ricerca della gradinata. Da una prima trincea emerse l’estremità dell’analemma occidentale del teatro; sul fianco di quest’ultimo venne poi praticata una seconda trincea, dalla quale emersero quattro ordini di sedili in arenaria friabilissima.
A seguito di questi risultati, lo scavo fu condotto in estensione, con un’iniziale concentrazione sull’ima cavea, la quale fu liberata dal cospicuo interro (fino a 5 m), che aveva preservato, tuttavia, il delicato materiale edilizio del monumento.
Progressivamente, furono scoperti i primi due meniani della parte occidentale, i tre meniani centrali, quello inferiore della parte orientale, e tutte le otto scalette di accesso al kòilon. Nella stessa compagna di scavi si procedette alla messa in luce dell’orchestra e dei muri di analemma.
Ormai liberato un terzo dell’area totale della cavea e dell’orchestra, finalmente fu messa a punto una prima documentazione grafica dell’edificio. La seconda fase della ricerca ebbe inizio con la ripresa delle campagne di scavo nel 1955, le quali si svolsero essenzialmente all’insegna del completamento delle attività già intraprese: vennero ripulite interamente le gradinate e l’orchestra; fu messo in vista il versante esterno dell’analemma orientale, coperto da un consistente banco di sabbia. Si avviò, quindi la ricerca intorno all’area della scena, dove furono rinvenuti unicamente dieci incassi, probabilmente da porre in relazione ad una struttura scenica lignea, della quale nulla rimane.
Dopo due anni dalla conclusione degli scavi, il monumento venne edito integralmente, sempre a cura di De Miro. Nella pubblicazione, lo studioso, avvalendosi dei dati stratigrafici, del tipo di costruzione geometrica e delle particolari condizioni di sviluppo che la città eracliota visse nella seconda metà del IV sec. a.C. (archeologicamente testimoniata dalla notevole estensione delle mura difensive, che raggiungono i 6 Km di perimetro), indica nel ventennio conclusivo dello stesse secolo la costruzione dell’edificio teatrale. Egli, peraltro, osserva in alcune parti del teatro di Eraclea Minoa i segni di un differente grado di accuratezza nella loro messa in opera. Ciò lo indusse a ipotizzare una interruzione dei lavori (fra il IV e III sec. a.C.), poi ripresi e conclusi in modo affrettato nel corso del primo decennio del III sec. a.C.

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Teatri sicelioti di periodo ellenistico: Il teatro di Eraclea Minoa

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Informazioni tesi

  Autore: Armando Scarpulla
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Conservazione dei Beni Culturali
  Relatore: Francesca Buscemi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 114

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