Gli Stati Uniti e la Romania di Ceausescu nel periodo della distensione (1965-1975)

Il 22 marzo 1965, il Plenum del Comitato centrale del Partito comunista rumeno nominò Nicolae Ceausescu segretario. All’età di 47 anni, egli era il leader di partito più giovane del blocco socialista. Nicolae Ceausescu nacque a Scornicesti, nel distretto di Olt, il 26 febbraio 1918. Era il terzo di dieci figli di una famiglia di poveri contadini. Si racconta che il giovane Nicolae fosse talmente povero che spesso andava a scuola scalzo e doveva usare i libri dei compagni. All’età di undici anni, dopo aver completato le elementari alla scuola del paese, si recò a Bucarest. Egli partì con la sorella, Nicolina, che trovò lavoro presso un calzaturificio e iniziò a militare nel partito comunista. La sorella avrà una notevole influenza sulla sua carriera politica. Nella capitale, Nicolae iniziò a lavorare come apprendista calzolaio presso Alexandru Sandulescu, militante comunista che inserì il suo allievo nelle attività sovversive. A Bucarest, il giovane si avvicinò alla politica. Non fu subito attratto dal partito comunista, ma in generale era interessato a qualsiasi formazione politica giovanile, che fosse quella dei giovani liberali o dei giovani contadini. Infine approdò al Partito comunista, formazione politica allora illegale. Era attratto dalla rivendicazioni operaie e dai principi del comunismo. Secondo Behr, più che dall’ideologia comunista, il giovane Ceausescu era attratto dal potere e dalla violenza: fin dai primi anni della sua formazione, egli sosteneva di voler diventare lo ‹‹Stalin rumeno››.Secondo il sociologo Pavel Campeanu invece, il giovane Nicolae si sentiva spaesato nella capitale e la sua adesione al movimento comunista gli offrì un senso di appartenenza. Negli anni ’30, il futuro leader della Romania, allora quindicenne, apparteneva al movimento operaio rivoluzionario, partecipando a scioperi e manifestazioni. Nel ’32 entrò nell’UTC (Unione della Gioventù comunista), organizzazione allora clandestina e per la quale servì come segretario dei comitati regionali di Oltenia e Prahova. Con l’UTC partecipò anche alla Conferenza anti-fascista a Bucarest. Fu fermato varie volte per le sue attività sovversive, in particolare nel novembre del ’33 per incitamento allo sciopero e perché distribuiva pamphlets contro l’ordine sociale. Nel giugno del ’34 fu nuovamente arrestato mentre raccoglieva firme per la petizione di protesta contro il processo di Craiova in cui erano imputati i ferrovieri di Grivita che avevano scioperato. Gheorghiu-Dej, l’organizzatore dello sciopero ferroviario a Grivita era tra gli imputati. Egli divenne un eroe per il giovane Nicolae. Anche Ceausescu era stato arrestato, il 26 agosto del ’34. Nei documenti della polizia era definito un ‹‹pericoloso agitatore›› che diffondeva attivamente propaganda comunista. Il 17 settembre fu nuovamente arrestato per una riunione non autorizzata il cui tema era ‹‹come preparare l’opinione pubblica romena in vista della liquidazione del pericolo fascista e per l’instaurazione del diritto all’eguaglianza per tutti i cittadini del paese››. Nel ’35 fu esiliato da Bucarest e inviato al confino a Scornicesti, a piedi e ammanettato, etichettato come ‹‹pericoloso agente comunista››. Tornò clandestinamente nella capitale e proseguì la sua attività politica. L’anno seguente fu arrestato a Ulmi-Dimbovitza e processato a Brasov per la sua appartenenza al Comitato nazionale anti-fascista. Durante lo svolgimento dell’udienza, gli imputati, con il passaparola, trasformarono il processo in una messa in accusa del governo, della polizia, dello sfruttamento degli operai e dei contadini. In particolare uno degli imputati, il meccanico V. Tarnovski, protestò con tale veemenza che la corte lo escluse dal processo per le sue accuse oltraggiose contro il regime.