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Strategie e performance delle compagnie petrolifere europee: Eni S.p.A, Total S.A, BP plc a confronto

La strategia del Gruppo

In questo paragrafo si analizza la strategia del Gruppo Eni S.p.A, dove secondo la definizione data da Andrews nel 1980, per strategia si intende: "il modello delle decisioni con il quale l'impresa determina i propri obiettivi, formula le politiche e i piani per raggiungerli, definisce in quali business operare, quale organizzazione intende costruire, la natura dei vantaggi economici e non economici che intende dare ai propri azionisti, ai collaboratori, ai clienti ed alla comunità locali".

Tuttavia non è sufficiente formulare una strategia, ma occorre anche realizzarla gestendone le varie fasi attraverso la gestione strategica che consiste nel processo mediante cui l’organizzazione individua le proprie forze e debolezze, le opportunità e le minacce esterne, decide i modi e i tempi di realizzazione degli obiettivi, sceglie tra le varie opzioni che si presentano e modifica i piani per adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente. Tutto ciò deve essere fatto tanto a livello dell’impresa nel suo complesso, corporate, quanto a livello di singole unità operative, business unit.

Dopo i primi segnali di rallentamento dell’attività economica nel 2008 (-1,3%), l’economia italiana, nel 2009, è entrata nel pieno della crisi che ha investito trasversalmente tutti i Paesi. Questa situazione si è riflessa in una caduta del Pil del 5,0%, mai rilevata neanche nelle precedenti crisi petrolifere degli anni ’70. Negli ultimi anni Eni ha intrapreso un programma di crescita che non ha precedenti nella sua storia e oggi è una delle maggiori società petrolifere internazionali.

Negli anni dal 2007 al 2009 nonostante la crisi globale il gruppo ha progressivamente espanso la propria attività ponendo le basi per lo sviluppo futuro. Eni persegue una strategia di profittabilità e crescita sostenibile sfruttando le complementarietà nelle tre principali attività svolte che hanno sviluppato sinergie significative in termini sia di ricavi che di costi.

a) La strategia di corporate

A livello di corporate l’obiettivo perseguito è quello del consolidamento in Italia e l’espansione in Europa e a livello mondiale, soprattutto attraverso conclusione di alleanze strategiche con altre società. Eni ha realizzato nel corso del quadriennio importanti sviluppi in portafoglio, infatti dal 2007 sono stati acquisiti asset petroliferi nel Golfo del Messico e nell’onshore del Congo con un investimento di 4,52 miliardi di euro; è stato definito con la società di Stato libica NOC un accordo minerario di portata strategica che estende la durata contrattuale dei titoli minerari Eni nel Paese e individua rilevanti progetti per la valorizzazione di importanti riserve gas e per l’esplorazione offshore: nel 2010 è stato ceduto a tale compagnia il 25% e il controllo della GreenStream BV, la società che possiede e gestisce il gasdotto di importazione del gas naturale dalla Libia all’Italia, in seguito al processo di ottimizzazione del portafoglio upstream; in partnership con Gazprom, è stato varato il progetto di realizzazione del nuovo sistema di trasporto su pipeline South Stream che consentirà di importare in Europa gas di provenienza russa attraverso il Mar Nero.

Per quanto riguarda l’attività esplorativa il portafoglio è stato rafforzato attraverso l’acquisizione di nuovi permessi nel Golfo del Messico, onshore del Congo e Alaska in linea con la strategia Eni di consolidamento della presenza nelle aree core. La superficie acquisita si estende per circa 26.000 chilometri quadrati (in quota Eni, di cui il 95% in qualità di operatore). Nel 2009 è stata completata l’acquisizione strategica di Distrigas con l’OPA obbligatoria sulle azioni di minoranza cui è seguito il delisting del titolo Distrigas da Euronext Brussels. L’operazione ha rappresentato per Eni un importante passo avanti nel consolidamento della propria leadership nel mercato europeo del gas grazie alle significative sinergie da integrazione.

Nel giugno dello stesso anno è stata perfezionata l’acquisizione da Quicksilver Resources Inc. della quota del 27,5% degli asset detenuti dalla società nell’Area “Alliance”, nel Texas settentrionale, contenente riserve di gas shale; e ancora nello stesso anno Eni e il Ministero del Petrolio egiziano hanno firmato un accordo che prevede l’estensione di 10 anni della concessione del giacimento giant di Belayim con l’impegno Eni di spesa di 1,5 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni in investimenti, interventi di ottimizzazione della produzione e costi operativi. In fine nel dicembre 2010 Eni ha acquisito il controllo della società Altergaz, attiva nella commercializzazione di gas ai segmenti retail e middle in Francia; Eni ha acquisito la società Minsk Energy Resources, titolare di tre licenze esplorative nel bacino baltico in Polonia relative ad aree a elevato potenziale di shale gas; in agosto è stato acquisito il 55% e l’operatorship nel Blocco esplorativo onshore Ndunda, nella Repubblica Democratica del Congo; e ancora, Eni si è aggiudicata con una quota del 100% il ruolo di operatore nei Blocchi esplorativi offshore 1 e 2 nell’area del Dahomey Basin in Togo. L’area interessata è relativamente inesplorata ed è contigua al Tano Basin dove si sono registrate importanti scoperte.

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Strategie e performance delle compagnie petrolifere europee: Eni S.p.A, Total S.A, BP plc a confronto

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Informazioni tesi

  Autore: Helene Medori
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Francesco Ranalli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 290

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