La "Pravda e la politica italiana negli anni Settanta"

La pagina dell’Informazione internazionale della Pravda tra la fine dell’anno 1977 e i primi mesi del 1978 “copre”, com’. il suo solito, uno spettro molto ampio di Stati di tutti i continenti, ma una porzione veramente notevole è dedicata al tema del disarmo e soprattutto alla messa al bando della bomba al neutrone.

Quasi non passa giorno senza che un lungo e dettagliato articolo non illustri la pericolosità della bomba N per l’intero genere umano, che una vibrante protesta non inveisca contro l’irresponsabilità degli Stati Uniti che non intendono aderire al bando, che una cronaca battagliera non riferisca gli innumerevoli appelli provenienti da tutto il mondo per la distruzione degli ordigni.

In questo modo, però, la campagna per il disarmo finisce per sottrarre spazio alle “notizie”, col risultato che, rispetto al 1976, gli articoli della pagina 5 siano mediamente più brevi e sintetici e siano molto più rari pezzi non strettamente cronachistici. Molto numerosi sono gli articoli dedicati agli USA, molti dei quali di condanna verso la politica estera americana, e almeno altrettanti riguardanti i dissidenti interni, le lotte per i diritti civili, la diffusione della povertà e della violenza sociale, le statistiche sui tassi di disoccupazione, di discriminazione razziale e di genere, eccetera.

Anche al conflitto nel Medio Oriente e in Libano è riservata molta attenzione e spesso gli articoli di apertura – che sono anche quelli pi. lunghi – della pagina 5 sono dedicati a questi avvenimenti. Gli altri Paesi maggiormente presenti e analizzati dall’organo del Partito comunista sovietico sono l’Angola, l’Egitto, lo Zimbabwe e l’Etiopia in Africa; l’Iraq, il Pakistan, l’India, le Filippine e il Giappone in Asia; il Messico e il Cile nell’America latina; relativamente scarse sono le notizie sul continente australiano, e molto spesso si tratta di articoli “di colore”. In Europa gli Stati cui la Pravda dedica il maggior numero di servizi sono, nell’ordine, la Francia, l’Italia, la Gran Bretagna, il Portogallo e la Spagna, oltre alla Repubblica Federale Tedesca.