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La permanenza dei giovani sotto il tetto genitoriale. Studio dei fattori eco-socio-psicologici

I due principali fattori sociologici che permettono o impediscono il distacco dei giovani dalla propria famiglia: condizionamenti socio-economici e familismo

A mio avviso per spiegare la forte propensione dei giovani italiani a rimanere in casa dei genitori anche ad età avanzate, si possono proporre due approcci teorici, tra loro compatibili. Il primo pone l'accento sui condizionamenti socio-economici, ovvero a quei fenomeni di organizzazione societaria ed economica che se presi comunemente possono sfavorire l'uscita di casa dei giovani italiani. Alcuni di essi sono: l'alto tasso di disoccupazione giovanile, le scarse abitazioni economicamente accessibili ai giovani, un'organizzazione universitaria che dispone di poche abitazioni per gli studenti ma non pone limiti temporali agli studi universitari. Questi elencati sono i fattori maggiormente studiati (anche perché di facile comparazione a livello sovra statale), ma in realtà ne possiamo trovare molti altri, come un prolungamento anche fino ai 35-40 anni di stage poco o non retribuiti, una maggiore propensione dei giovani italiani allo studio universitario delle materie umanistiche, quando al contrario le materie scientifiche sono maggiormente richieste dal mercato del lavoro. L'approccio teorico dei condizionamenti socio-economici, ponendo l'accento sui caratteri positivi o soprattutto negativi, che impediscono l'uscita dei giovani dal nucleo famigliare, qui non sarà ulteriormente approfondita, in quanto le sue rilevanze mi sembrano sufficientemente trattate ed approfondite nei capitoli precedenti dell'elaborato. Difatti l'ipotesi che tra le cause della permanenza dei giovani in casa dei genitori, vi siano fattori di rilevanza economica è adeguatamente suffragata sia dai dati riguardanti la disoccupazione giovanile (un giovane su tre al 2012 per Istat), da modalità di contratto lavorativo a tempo determinato (che non sono capaci di dare stabilità economica), nonché dai costi per l'acquisto della casa (oltre che l'impossibilità di accedere ad un mutuo con un contratto lavorativo da precario) e da un sistema di welfare state basato sulla capacità della famiglia d'origine di dare supporto ai giovani (non sull'elaborazione di specifiche politiche sociali rivolti alle nuove generazioni). Ho voluto citare tale teoria per dare un punto di partenza all'analisi, per permettere di comprendere che un fenomeno di tale complessità necessita anche di altri approcci. In più questa teoria non si addentra pienamente nella struttura famigliare ed, a mio parere, non ne coglie esaustivamente i "movimenti" interni.

Secondo i teorici del condizionamento socio-economico, come il sociologo Giovanni Battista Sgritta (1988) , la grande disponibilità dei genitori a farsi carico dei figli svolge una funzione di ammortizzatore sociale; le tensioni sociali prodotte dalla disoccupazione dei giovani vengono scaricate sulla famiglia, mentre la finanza pubblica può disinteressarsi del problema. Siamo quindi difronte ad una teoria macro-sociologica che mette l'accento non tanto sulle intenzioni e agiti del gruppo in esame, quanto sulla società in toto, la cui organizzazione ostacolerebbe il fenomeno dell'uscita di casa dei giovani a priori. Ma l'approccio sostenuto da Sgritta, riconoscendo l'importanza e la capacità di risposta delle famiglie, introduce indirettamente la seconda tesi sociologica presa in esame in questo capitolo; questa pone l'accento su uno dei fattori culturali della penisola di maggior rilievo, ovvero familismo. La famiglia lunga sarebbe l'effetto del familismo della cultura italiana: al familismo tradizionale si sarebbe aggiunto un nuovo familismo, vale a dire un atteggiamento iperprotettivo dei genitori nei confronti dei figli, a cui peraltro si lascerebbero ampi spazi di autonomia e di libertà in casa. Andiamo a vedere nello specifico la corrente di pensiero che prende in considerazioni i fattori culturali.

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La permanenza dei giovani sotto il tetto genitoriale. Studio dei fattori eco-socio-psicologici

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Contegiacomo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali
  Relatore: Matteo Villa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 132

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