Riqualificazione Architettonica e adeguamenti normativi e funzionali del quartiere Olimpico a Berlino

Le ottimistiche clausole di riunificazione vennero cancellate nel 1974 e sostituite da un'unica dichiarazione che proclamava l’alleanza insolubile della Germania Est con l'URSS. Honecker, che raggiunse le massime vette del potere nel 1971, epoca di cambiamenti nella costituzione della Germania Est, si allineò perfettamente con la politica sovietica, superando la recessione mondiale e la crisi petrolifera degli inizi degli anni 70, e diede impulso a iniziative di sviluppo edilizio, di misure previdenziali e di sostegno ebbe madri lavoratrici. Verso la metà degli anni '80, tuttavia, i costi dei beni di consumo furono soggetti a un forte aumento e nella Germania orientale, che lottava per tenersi al passo con l'evoluzione tecnologica del resto del mondo, si aprì un periodo di riflusso economico. Le riforme attuate in Polonia e in Ungheria, e soprattutto la perestrojka di Mikhail Gorbaciov in URSS, legittimarono le rivendicazioni riformiste verso un SED ancora recalcitrante. La Wende (“svolta”) cominciò nel maggio 1989, quando l'Ungheria annunciò che avrebbe sospeso il suo “accordo di viaggio” ai sensi del quale era proibito ai Tedeschi dell'Est recarsi in Occidente passando attraverso il territorio magiaro. Il SED rispose inasprendo le restrizioni sui viaggi, ma nel frattempo un numero sempre maggiore di Tedeschi dell'Est affollava i consolati della Germania Ovest e le ambasciate a Berlino Est, Varsavia, Praga e Budapest. La vera svolta avvenne il 10 settembre 1989, quando il ministro degli Esteri ungherese, Gyula Horn, ordinò l'apertura del confine ungherese con l'Austria, permettendo ai rifugiati di attraversare legalmente il confine che li separava dall'Occidente. Prese quindi corpo un'organizzazione di gruppi d'opposizione, chiamata Neues Forum, che, con il sostegno della Chiesa, rivendicò il riconoscimento dei diritti civili nella DDR e la fine del sistema monopartitico. Questo aprì una crisi tra i vertici del partito e Honecker venne sostituito da Egon Krenz. Il 4 novembre 1989 circa 500.000 manifestanti si riunirono nella Alexanderplatz. Fino ad allora la Germania Est aveva perduto circa 10.000 cittadini al giorno. Cinque giorni dopo, il 9 novembre 1989, il Politbüro della RDT cercò di assecondare gli eventi annunciando l'apertura dei cancelli verso l'Occidente. La comunicazione ufficiale venne effettuata da Günter Schabowsky, membro del Polit‐büro, nel corso di una conferenza stampa ripresa dalla televisione. Un cronista domandò a Schabowsky quando il provvedimento sarebbe entrato in vigore e Schabowsky, visibilmente a disagio, consultò i suoi appunti e, non senza perplessità, rispose che le disposizioni erano da ritenersi operative da subito. Non era affatto quanto avrebbe dovuto dire, fatto sta che decine di migliaia di persone attraversarono allora il confine sotto lo sguardo attonito dei soldati di guardia che, pur non essendo a conoscenza di questa nuova decisione, scelsero di non intervenire. I berlinesi dell'Ovest si riversarono per le strade a salutare i loro concittadini del la parte orientale: furono momenti di commozione e di irrefrenabile gioia. Il muro, finalmente, non esisteva più. Nella notte tra il 21 e 22 dicembre 1989, fu aperta la porta di Brandeburgo, e così si pose fine alla divisione fisica, politica, economica, sociale e culturale della città durata vent'otto anni. Subito è cominciata anche l'opera di abbattimento del muro, la riunificazione delle due Germanie e il ritorno di Berlino Capitale. Ciò ha provocato l'adozione di una successione di nuovi espedienti: in primis l'adozione di strumenti in grado di inquadrare unitariamente la nuova situazione territoriale, l’organizzazione urbanistica della striscia della città interessata dal muro, la ri‐progettazione dei grandi vuoti che dividevano la città fin dal 1961. Da questa nuova data quindi è in corso tutta una tattica riguardante la progettazione di nuove attrezzature, viabilità, all'ammodernamento della rete autostradale, della rete ferroviaria, l'integrazione nella rete ad alta velocità europea, la realizzazione di un nuovo aeroporto internazionale tanto meno