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Profili di modifica della normativa fiscale delle società cooperative

L’articolo 21 della Legge n.449/1997

La norma interviene ad eliminare il meccanismo “perverso”nella determinazione delle imposte delle società cooperative,” delle imposte sulle imposte.” Dal quadro sinteticamente delineato possiamo suddividere le cooperative che godono di agevolazioni ai fini delle imposte dirette in tre categorie:
1)cooperative totalmente esenti(esempio cooperative agricole o di produzione e lavoro che rientrano nei limiti prefissati dalla legge);
2)cooperative parzialmente esenti (esempio cooperative di produzione e lavoro con esenzione limitata al 50 per cento);
3)cooperative esenti unicamente per gli utili accantonati a riserva o destinati ai fondi mutualistici o ad aumento gratuito del capitale sociale.
Le società di tipo 1) avevano una modalità di determinazione del reddito imponibile assai semplificata, sia l’utile prodotto, che le eventuali variazioni in aumento (non compensate dalle variazioni in diminuzione) derivanti dall’applicazione degli articoli del T.U.I.R. n.917/1986, venivano “sterilizzate”dall’attuazione della norma di esenzione che determinava nella pratica l’inesistenza di materia imponibile. Le società di tipo 2), invece, costituivano una sorta di figura intermedia tra le prime e le società di cui al tipo 3), ad entrambe è destinata la norma introdotta con la Finanziaria 1998, infatti fino al periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data del 31 dicembre 1997, la determinazione delle imposte di queste società cooperative presentava particolari difficoltà, dovute probabilmente più ad una bizzarria del sistema tributario che ad una reale volontà del legislatore. Era il meccanismo definito delle “imposte sulle imposte”, in pratica l’imposta sul reddito veniva calcolata sul delta tra le variazioni in aumento ed in diminuzione, però in considerazione del fatto che poi l’imposta sul reddito rappresentava essa stessa una variazione in aumento, si determinava un aggravio del carico tributario che doveva essere risolto utilizzando una formula matematica complessa. Il meccanismo “perverso”delle imposte sulle imposte si verificava solamente in presenza di un utile pre-imposte che rimaneva di segno positivo anche dopo l’imputazione a conto economico delle stesse. A tale situazione ha posto fine l’art.21, comma 10 della legge n.449/1997 che recita:
“Ai fini dell’applicazione dell’art.12 della legge 16 dicembre 1977, n.904, non concorrono altresì a formare il reddito imponibile delle società cooperative e loro consorzi le imposte sui redditi riferibili alle variazioni effettuate ai sensi dell’art.52 del T.U.I.R, approvato con D.P.R. 22 dicembre 1986, n.917 e successive modificazioni, diverse da quelle riconosciute dalle leggi speciali per la cooperazione. La disposizione di cui al periodo precedente è applicabile solo se determina un utile o un maggior utile da destinare alle riserve indivisibili. La disposizione del presente comma si applica dal periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 1997.”

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Profili di modifica della normativa fiscale delle società cooperative

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Informazioni tesi

  Autore: Fabrizio Tebaldi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze dei servizi giuridici
  Relatore: Maria Assunta Icolari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 207

FAQ

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Parole chiave

ristorni
società cooperative
agevolazioni tributarie
divieto di aiuiti di stato
cooperative a mutualita' prevalente
cooperative a mutualita' non prevalente

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