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Scenari e immagini dell'alimentazione del futuro attraverso il cinema di fantascienza

La carestia, i ''nuovi barbari'' e il subumano: il cibo della distopia

L’inserimento nelle scene di elementi che evocano dei tabù sono necessari a rendere lo scenario distopico ‘credibile’ e particolarmente impressionante. Come se il deterioramento delle condizioni di abitabilità del pianeta fosse direttamente proporzionale al grado di disumanizzazione degli uomini. La disumanizzazione è stata e può essere pensata in tanti modi. Nelle culture di derivazione giudaico-cristiana e in quelle di derivazione manicheista e taoista l’attribuzione simbolica di valori riferiti al cosmo si fonda sui dualismi. Così ciò che concerne direttamente l’uomo, la sua condotta sulla Terra e il suo rapporto con il mondo, può essere classificato secondo la logica del puro e dell’impuro. Lungo la scala di valori che va dal santo al sacrilego, passando per il virtuoso e il blasfemo, la cultura colloca l’uomo; laddove all’apice di questa scala si colloca il divinizzato, l’asceta, il beato, agli antipodi si colloca l’anti-uomo, la turpitudine, la dannazione. Dall’uomo in su vi è Cultura, dall’uomo in giù c’è tutto ciò che dalla cultura è condannato.
L’uomo e la cultura sono legati da un rapporto congenito, consustanziale, l’uomo genera la cultura e la cultura genera l’uomo, indi per cui se un essere è umano è culturizzato, se non lo è l’uomo non può sussistere. Al suo posto vi troviamo l’irriconoscibile in quanto umano, qualcosa che ha pure le sembianze dell’umano ma che non può esserlo, il sub-umano.
Come è identificato il sub-umano nella cultura occidentale? Nel dizionario troviamo che esso riguarda una condizione di vita ritenuta al di sotto della condizione minima di accettabilità o una condizione fisica e morale considerata inferiore a quella degna di un essere umano.
Untermensch (parola tedesca per subumano) è un termine dell'ideologia razzista nazista utilizzato per descrivere i "popoli inferiori", specialmente "i popoli dell'Est", cioè gli ebrei, gli zingari bolscevichi sovietici e ogni altra persona che non fosse di "razza ariana", secondo la terminologia nazista contemporanea. Nel senso menzionato, fu già utilizzato dall'autore americano Lothrop Stoddard nel titolo di uno scritto del 1922 The Revolt Against Civilization: The Menace of the Under Man (La Rivolta Contro la Civilizzazione: La Minaccia del Sub-Umano). Il termine fu in seguito adottato dai nazisti dalla versione tedesca del libro: Der Kulturumsturz: Die Drohung des Untermenschen (1925).
Il “sub-umano” rinvia anche alla leggendaria forma di vita creata attraverso l'alchimia, l’Homunculus, il mito esoterico della creazione in vitro di un essere vivente attraverso formule magiche. Questo mito ha forti analogie con quello del Golem, dello zombie, dell'automa e di Frankenstein; in generale con il “mostro” il cui significato rimanda alla sua essenza prodigiosa, straordinaria e contro natura, all’esito tragico della sfida dell'uomo a Dio e alle leggi della Natura. D’altro canto, più genericamente, la categoria “mostro” definisce, per contrapposizione o rispecchiamento, quella di essere umano, investe cioè i confini, talora netti, talora sfumati, fra umano e bestiale. Può avere caratterizzazioni magiche, soprannaturali e propiziatorie quando esso diviene un elemento di contatto fra l’uomo stesso e ciò che lo circonda. Può invece essere decisamente contrapposto all’uomo qualora la mostruosità fisica si accompagni a quella morale astraendosi in allegoria qualora venga investito di un valore etico. Da tale accezione, tra l'altro, deriva il significato dato dalla cronaca nera, che per "mostro" intende un criminale i cui delitti, spesso a sfondo sessuale o inerenti a pratiche che violino radicati tabù come la pedofilia o il cannibalismo, sono particolarmente efferati.

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Scenari e immagini dell'alimentazione del futuro attraverso il cinema di fantascienza

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Zacchia
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Antropologia
  Relatore: Giancarlo Baronti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 182

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Parole chiave

antropologia
globalizzazione
cinema
ecologia
alimentazione
fantascienza
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apocalisse
distopia
futuro
trasformazione
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