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Lo sviluppo economico cinese

La Cina sul tetto del mondo

Nel periodo compreso tra l’anno del maiale (2007) e quello della tigre (2010) la Cina ha attraversato quello che può essere definito come il “periodo d’ oro”.
L’economia cinese in questo periodo è, infatti, divenuta la seconda potenza economica mondiale alle spalle degli Stati Uniti e davanti al Giappone.
Un articolo de “IL SOLE 24ORE” scritto da Andrea Franceschi nell’agosto del 2010 ci spiega in dettaglio le dinamiche relative al sorpasso (in termini economici) della Cina sul Giappone.
Franceschi ci spiega che il sorpasso è avvenuto nel secondo trimestre del 2010, periodo nel quale Pechino fa registrare per la prima volta nella storia un PIL (miliardi di dollari annui) più elevato rispetto a quello di Tokyo: le statistiche ufficiali riportano infatti 1.339 miliardi di dollari per il PIL cinese contro i 1.288 miliardi del Giappone.
Nel conteggio semestrale, comunque, il Giappone mantiene la seconda posizione mondiale fino al termine del secondo semestre del 2010; il PIL nominale giapponese, ovvero quello che fa riferimento al suo valore in moneta attuale si attesta attorno ai 2.578 miliardi di dollari nel primo semestre 2010, mentre, relativamente al primo semestre, quello cinese non va oltre i 2.532,5 miliardi di dollari.
Come sottolinea Franceschi, non è di difficile intuizione comprendere come il sorpasso sarebbe avvenuto già nel terzo trimestre dello stesso anno, momento in cui si sarebbe definitivamente consolidata la seconda posizione della Cina come potenza economica mondiale
Lo stesso articolo ci propone un grafico relativo alla crescita del PIL relativo al periodo 2005/2009 delle maggiori potenze economiche mondiali

A partire dagli anni novanta, i due paesi hanno subito un’evoluzione economica assai diversa: il Giappone, dopo la crescita economica degli anni ’70 e ’80 ha attraversato una fase di “stagnazione economica” aggravata anche degli effetti della deflazione.
La Cina, al contrario, (che all’inizio degli anni ’90 era la settima potenza economica mondiale), ha iniziato un fase di crescita continua e progressiva anche grazie a diversi fattori quali il basso costo del lavoro e le tutele praticamente nulle applicate ai lavoratori che hanno spinto moltissime imprese estere ad aprire stabilimenti in Cina con conseguente aumento degli investimenti e delle esportazioni.
Nel periodo preso in considerazione (2007/2010) la Cina è stata quindi in grado di far registrare una crescita media annua superiore ai dieci punti percentuali tramite la quale ha superato nel 2007 la Germania e, come appena affermato, tra il 2009 ed il 2010 il Giappone.
Un interessante articolo tratto da www.borsaitaliana.it afferma che, la Cina, pur essendo il paese con il tasso di crescita del PIL più elevato al mondo, è ancora ben lontana dal raggiungere, in tal senso, la leadership assoluta.
Infatti, il 2010 è stato il primo nel quale la Cina è stata in grado di far registrare un prodotto interno lordo pari ad oltre 5.000 miliardi di dollari, mentre gli USA si attestano intorno a quota 15.000 miliardi di dollari.
Molte correnti di pensiero sono d’accordo sul fatto che il sorpasso della Cina sugli Stati Uniti non avverrà nell’immediato futuro (aspettativa media: 8 anni), ma ad ogni modo non vi è economista o giornalista che non scommetterebbe sul verificarsi dell’evento.
Sulla base dei dati che ci vengono forniti dal Fondo Monetario Internazionale, risulta assai semplice comprendere l’affermazione del capo economista del Goldman Sachs Jim O’Neill secondo il quale “il sorpasso avverrà, al più tardi, nel 2027”.
I dati forniti dall’ FMI ci dicono che la Cina ha fatto segnare un aumento del proprio prodotto interno lordo del 10,3% contro il un +2,8% degli USA e un +1,8% dell’Unione Europea.
Sebbene in forma minore, il divario tra la crescita del PIL cinese rispetto a quello delle altre economie “consolidate” è destinato a durare per i prossimi anni: per il 2012 l’FMI prevede che gli USA faranno registrare una crescita del PIL del 3% circa, mentre l’Unione Europea sarà appena sopra l’1,5% contro il 9% della crescita cinese.
Considerando che, a partire dal nuovo millennio la Cina ha sempre fatto registrare una crescita annua superiore all’8%, con punte del 14,2% come nel 2007, si intuisce come con il passare degli anni il gap tra la Cina e gli USA andrà via via scomparendo, mentre aumenterà con tutti gli altri paesi.
Per comprendere ancora più a fondo la portata della crescita economica cinese possiamo utilizzare i dati fornitici dalla banca mondiale, i quali affermano che la Germania, pur essendo stata superata dalla Cina solo nel 2007, nel 2010 ha fatto registrare un prodotto interno lordo del 40% inferiore rispetto a quello cinese.
Inoltre, in soli cinque anni, dal 2005 al 2010, il PIL statunitense è passato da essere 5,57 volte quello cinese ad essere solo 2,55 volte maggiore.
Un particolare riferimento meritano le esportazioni cinesi del 2010: infatti, nel luglio dello stesso anno, il surplus commerciale della Cina è salito a 28,7 miliardi di dollari a fronte di una previsione che si attestava intorno ai 19 miliardi di dollari.
Ciò è stato dovuto ad un inaspettato aumento delle esportazioni, le quali, in quell’anno sono aumentate del 38,1% rispetto ai 18 mesi antecedenti rispetto ad una previsione del 35,5% circa.
Tali percentuali si trasformano in un ammontare totale delle esportazioni di 145,5 miliardi di dollari, massimo storico di sempre per lo stato cinese.
L’articolo de “IlSole24Ore”, sottolinea il fatto che, all’inizio del 2010, il numero delle importazioni è risultato il più basso rispetto ai nove mesi precedenti, un segnale che l’economia sta per entrare in una nuova fase: quella del rallentamento.
Per rendere l’idea di quanto affermato, è sufficiente analizzare i dati degli scambi petroliferi: nel luglio del 2010 la Cina ha importato 4,47 milioni di barili di greggio al giorno, il 17,5% in meno rispetto alle importazioni di giugno dello stesso anno quando si era arrivati a toccare i 5,4 milioni di barili di greggio al giorno.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo sviluppo economico cinese

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppe Bordino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Diritto ed Economia per le Imprese
  Relatore: Alessandra Venturini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 76

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