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Problemi attuali in materia di abuso di informazioni privilegiate

L’illecito amministrativo: art. 187-bis

L’art. 14 della Direttiva 2003/6/CE ha reso obbligatoria per gli Stati membri, salvo il loro diritto a stabilire le sanzioni penali, la previsione di sanzioni amministrative “sufficientemente dissuasive, proporzionate alla gravità della violazione e agli utili realizzati” (considerando n.38) a carico di coloro che si rendono responsabili del mancato rispetto delle disposizioni di attuazione della Direttiva stessa. Il favore verso un sistema repressivo di tipo amministrativo testimonia la fiducia che l’ordinamento comunitario ripone nelle autorità nazionali di vigilanza riguardo all’attività di controllo sul mercato, come peraltro risulta dalla scelta di potenziare il loro ruolo e i loro poteri (considerando n. 36,37 e art. 12). Adeguandosi a questo obbligo imposto dalla Direttiva, il legislatore italiano ha previsto, all’art. 187-bis, un illecito amministrativo la cui condotta è sostanzialmente identica a quella sanzionata penalmente.Gli unici elementi di differenziazione sono rappresentati dal comma VI, ai sensi del quale “il tentativo è equiparato alla consumazione”, e dal comma IV, ove si sanziona la condotta dell’insider secondario. L’ambito operativo delle due disposizioni si differenzia però anche sotto il profilo dell’elemento soggettivo, posto che l’illecito amministrativo risulta punibile anche a titolo di colpa (art. 3 L. 689/1981): si avrà, quindi, una esclusione del concorso tra i due illeciti nell’ipotesi di insider trading colposo, oltre a quella già segnalata dal comma IV. Il legislatore italiano, come abbiamo visto, non ha rinunciato anche al presidio penale, così configurando un sistema sanzionatorio duplice, simile a quello vigente nell’ordinamento francese, dal quale ha presumibilmente ereditato i problemi applicativi. Risulta dunque problematico il rapporto tra l’illecito penale e quello amministrativo nel momento in cui entrambe le ipotesi risultino realizzate. Secondo i principi del nostro ordinamento (in particolare quello di specialità sancito dall’art. 9 della Legge 24/11/1981, n. 689) non appare ammissibile la doppia sanzione, ma il testo legislativo in esame sembra ispirato ad un’opposta ratio. Tale conclusione parrebbe infatti avvalorata sia dalla clausola d’esordio dell’illecito amministrativo, sia dal tenore dell’art. 187-duodecies (“Rapporti tra procedimento penale e procedimento amministrativo e di opposizione”), ove espressamente si fa riferimento ai “medesimi fatti” e, soprattutto, all’art. 187-terdecies (“Esecuzione delle pene pecuniarie e delle sanzioni pecuniarie nel processo penale”), laddove si regolamenta l’applicazione della pena pecuniaria e della sanzione amministrativa pecuniaria per uno stesso fatto.

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Problemi attuali in materia di abuso di informazioni privilegiate

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Informazioni tesi

  Autore: Emanuele Di Gregorio
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Diritto
  Relatore: Nicola Mazzacuva
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

FAQ

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