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Sul problema del velo. Sociosemiotiche e fenomenologie di un problema

La disuguaglianza tra i sessi

In tutte le grandi civiltà – cristiana, musulmana, indiana e cinese – i rapporti fra uomo e donna sono sempre stati improntati sul principio della gerarchia, in quanto l’uomo è considerato più forte della donna; e sul principio della divisione del lavoro: la donna si occupa della casa e di crescere ed educare i figli e l’uomo deve lavorare per poter mantenere la moglie e i figli. Attualmente in Occidente, nonostante ci sia la parità tra i due sessi, il matrimonio ha come presupposto che l’uomo abbia un lavoro, per la donna, invece, non è necessario. Dunque è irragionevole pensare che la tradizione islamica, più primitiva della nostra, possa dare la possibilità a uomini e donne di essere trattati in egual misura. Quindi perché molti occidentali criticano così tanto la cultura orientale, se poi la nostra stessa cultura è fondata sugli stessi pilastri? La donna, forse, non è neanche da noi considerata al pari dell’uomo, per questo motivo prima di assumere un atteggiamento critico nei confronti dell’Altro è meglio andare a correggere quelli che sono i nostri “errori”. Dal Corano, infatti, si comprende che le donne stanno un gradino più in basso degli uomini quanto a posizione sociale; tutto ciò sta a significare che il mondo arabo è una cultura patriarcale perché associa l’uomo alla sfera pubblica e la donna alla sfera privata. Infatti, sulla base di alcuni versetti del Corano e di numerosi hadith della Sunna, uomo e donna sono concepiti come due esseri alternativi sia dal punto di vista naturale sia da quello dei ruoli sociali. Sono molti, quindi, i musulmani che potrebbero non usare, nel leggere il testo sacro, un’intelligenza che relativizza i fatti perché escludendola avrebbero la possibilità di esercitare un dominio sulle donne, col presunto appoggio della parola di Dio. Per eliminare la disuguaglianza tra i sessi la maggior parte dei paesi musulmani ha ratificato, a partire del 1979, la Cedaw (Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne) che è il più importante strumento internazionale giuridicamente vincolante in materia di diritti delle donne. Essa indica una serie di misure mirate ad ottenere un’uguaglianza sostanziale fra donne e uomini, indipendentemente dalla condizione familiare, in tutti i campi della vita politica, economica, sociale e culturale. Oltre a ciò, la Convenzione impegna gli Stati che la sottoscrivono ad attivarsi per modificare gli schemi di comportamento e i modelli culturali in materia di differenza fra i sessi, e si propone di diffondere princìpi di uguaglianza e non discriminazione nella vita sia pubblica che privata. La Convenzione, quindi, richiede agli stati di eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne, nell'esercizio di tutti i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. Essa indica anche le misure programmatiche che gli stati devono attuare per raggiungere l'uguaglianza fra donne e uomini.

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Sul problema del velo. Sociosemiotiche e fenomenologie di un problema

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Informazioni tesi

  Autore: Stella Biase
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Comunicazione e Multimedialità
  Relatore: FILIPPO SILVESTRI
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 178

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