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Shock, inganno, spaesamento. L'incipit filmico e il disorientamento visivo.

Lo shock della percezione

Un trauma percettivo si verifica solitamente durante la fruizione di un’immagine o un segmento audiovisivo che più di altri presenta caratteristiche responsabili di una deviazione rispetto ad una situazione percettiva definita come “normale” od “ordinaria” e produce nello spettatore effetti di shock, disorientamento e inganno. A livello cinematografico questa reazione è causata dalla contrapposizione, dal contrasto senza risoluzione che viene messo in scena all’inizio del film.
Dal punto di vista visivo lo shock può essere il risultato dell’uso di colori forti, accecanti, fluorescenti, fortemente saturati che disturbano con violenza la psiche dello spettatore. L’impiego di queste cromie dirompenti provoca un disturbo percettivo ai danni della normalità della visione e il risultato che ne deriva è che lo spettatore fin dalle primissime inquadrature viene destabilizzato e disorientato. Questo tipo di reazioni di disturbo possono essere ricondotte a un trauma che io definirei come “fisiologico”. Ci sono, infatti, indubbiamente dei colori e delle forme che agendo sul nostro sistema cerebrale, sensoriale e ottico, infastidiscono e rendono più difficoltosa la nostra esperienza visiva, alterandola e rendendone più complicata la riuscita.

Jacques Aumont nel suo libro L’immagine, ci fornisce una trattazione molto completa del funzionamento del nostro organo visivo e della percezione del colore. Afferma infatti che il nostro occhio è l’organo in grado di percepire i colori a differenziarli ma che questi ultimi, contrariamente a quello che si è portati a pensare, non si trovano sull’immagine, ma bensì all’interno della nostra percezione.
Così come il senso di luminosità deriva dalle reazioni del sistema visivo alla luminanza degli oggetti, allo stesso modo il senso del colore è dovuto alle reazioni alla lunghezza d’onda della luce da quelli emessa o riflessa: contrariamente alla nostra impressione spontanea, il colore non si trova “sugli oggetti”, e nemmeno la luminosità, ma “dentro” la nostra percezione.
Il colore quindi è il risultato della quantità di lunghezza d’onda che un determinato oggetto o una determinata immagine sono in grado di assorbire. Le diverse colorazioni che percepiamo possono essere classificate empiricamente secondo tre parametri che sono: la tinta, la saturazione e la luminosità e la nostra “percezione del colore è dovuta all’attività di tre tipi di coni retinici, ognuno sensibile a una lunghezza d’onda diversa”.
Ci sono gruppi di cellule, a livello di retina e corteccia, che hanno il compito specifico di percepire il colore che è dunque una “dimensione essenziale del nostro mondo visivo”. Sostanzialmente, l’occhio umano, salvo particolari patologie, percepisce tutti i colori allo stesso modo, ma ci sono alcuni di essi che, a livello psichico soggettivo, possono causare shock, difficoltà, disturbi o traumi della visione. Per esempio, pur essendo più rapido l’adattamento alla luce che quello al buio, molte persone trovano più fastidioso di altre uscire da una sala cinematografica completamente buia e ritrovarsi d’improvviso in una stanza piena di luce; allo stesso modo alcune persone percepiscono alcuni colori più intensamente e violentemente di altre.
Lo shock della visione è accompagnato da un trauma sonoro quando alle immagini distorte, alle inquadrature irregolari, al lettering frantumato e spigoloso e alla distorsione ottica si aggiungono note stridenti, musiche angoscianti e taglienti, suoni e rumori strazianti che provocano sensazioni di distorsione e dissociazione a livello percettivo e psichico. Anche in questo caso lo shock è riconducibile alla sfera fisiologica con l’unica differenza che in questo caso il disturbo non va ad agire soltanto sulla vista ma interessa anche il canale uditivo. Vista e udito sono chiamati in causa contemporaneamente e con lo stesso grado di coinvolgimento. Se ad esempio allo spettatore già infastidito da uno schermo completamente bianco e intensamente illuminato oppure da una dominante cromatica troppo brillante o da un inquadratura completamente nera e disorientante, aggiungiamo anche il suono stridente delle note della colonna sonora o un rumore assordante, il risultato sarà un effetto di shock con potenza raddoppiata, perché costituito dall’unione di due traumi, quello della visione e quello dell’udito.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Shock, inganno, spaesamento. L'incipit filmico e il disorientamento visivo.

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Informazioni tesi

  Autore: Ottavia Ganga
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Storia e Conservazione dei Beni Culturali
  Relatore: Valentina Carla Re
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 246

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