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Imperfetto e presenti come strumenti dell'io nella visione del tempo e realizzazione dell'esperienza estetica

L’imperfetto nell’operazione di cronogenesi

Per quanto riguarda la predominanza del tempo imperfetto, risulta fondamentale ancora una volta la teoria di Guillaume: dalla sovrapposizione di α su ω deriva, per quanto riguarda l’epoca passata, l’imperfetto. In altre parole l’immagine verbale, nell’epoca passata, spinta verso il cronotipo ω è caratterizzata da due fasi: l’una considerata già compiuta e quindi reale, l’altra invece ancora da compiersi e di conseguenza posta nella prospettica del divenire.
Questa immagine del verbo è definita secante ossia fondata sull’alternanza tra decadenza e incidenza; il passato remoto è un verbo che presenta un’immagine non secante perché manca della parte già accaduta. L’aspetto che intendo sottolineare concerne l’attribuzione della quantità di realtà ai due tempi verbali.

Guillaume sostiene che sia l’imperfetto che il passato remoto registrino la stessa quantità di realtà che li porta ad appartenere allo stesso modo, ciò che li differenzia è la distribuzione al loro interno. Nel caso dell’imperfetto, esso potrebbe apparire ad una prima lettura più reale dato che contiene in sé una parte già accaduta, contrariamente al passato remoto che presenta solo una parte accadente, in fase quindi di compimento.

Effettivamente risulta chiara l’equivalenza a livello quantitativo della realtà: essa è presente nella stessa misura ma in modalità differenti o meglio con un’estensione differente. Nell’imperfetto la realtà si estende solo fino ad un certo punto dell’immagine verbale, nel caso del passato remoto si estende invece all’intera immagine del verbo. Questo cappello introduttivo ancora una volta risulta nella presente analisi fondamentale per tentare di dare una spiegazione alla preminenza dell’imperfetto e soprattutto al suo trasformazione della tensione in detensione lo distingue dal passato remoto.

A distinguerlo invece dal passato prossimo è la modalità di trasformazione della tensione in detensione: se nel primo questa avviene in due momenti separati o meglio in due immagini distinte tra di loro, nell’imperfetto il passaggio avviene all’interno dell’immagine stessa, simultaneamente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Imperfetto e presenti come strumenti dell'io nella visione del tempo e realizzazione dell'esperienza estetica

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Informazioni tesi

  Autore: Serena Salerno
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e letterature moderne euroamericane
  Relatore: Giovannella Fusco Girard
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 182

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Parole chiave

tempi verbali
esperienza estetica
j.m.g. le clézio
gustave guillaume

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