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La festa di San Rocco a Santiago del Cile: aspetti teorici ed etnografici

Il concetto di festa nella riflessione antropologica

A partire dalla metà del secolo scorso, l’antropologia moderna ha indirizzato infatti i suoi studi verso il meridione d’Italia, trovando terreno fertile per la sopravvivenza di certe manifestazioni folkloriche, popolari, interpretate come forme di espressione di una cultura oppressa, emarginata. Una cultura che in termini marxiani potremmo definire sub-alterna e che si oppone a quella cultura egemone responsabile della sua emarginazione sociale.

Lo studio e l’insieme di queste tradizioni popolari va sotto il nome di Folklore, un argomento che ha interessato molti intellettuali e antropologi del Novecento ma che per ampiezza di contenuti e significati non può essere motivo di trattazione in questa sede. Mi limito nel riportare alcuni aspetti fondamentali che sono stati trattati in merito e che rappresentano un punto di partenza fondamentale per la riflessione sul concetto di festa.

Antonio Gramsci nella sua opera “Quaderni dal Carcere”, pubblicati nel secondo dopo guerra (1977), definì il Folklore come "la concezione del mondo di ceti subalterni, in contrapposizione implicita con la concezione del mondo dei ceti dominanti"; questa concezione del folklore è stata ripresa prima da un antropologo del calibro di Ernesto De Martino e successivamente da Luigi Lombardi Satriani e Alberto Maria Cirese, colui che impose il termine Demologia per lo studio del folkllore in Italia, che reinterpretarono la definizione gramsciana in chiave personale ma mantenendone il significato, come insieme di tradizioni, usi, costumi, concezioni di vita appartenenti a quel mondo contadino, primordiale esistito prima dell’istaurarsi di una cultura urbana e capitalistica.

Gli studi avviati negli anni Sessanta proprio da Albero M. Cirese sul folklore, sono stati oggi oggetto di rivisitazione, insieme ai metodi e agli oggetti d’indagine da esso indagati, a causa dei continui mutamenti che hanno investito la società e dunque la stessa disciplina, portando a un ripensamento della stessa tradizione popolare, del significato di folklore, del ruolo che ha il folklorista; proprio questi temi sono stati oggetto di un interessante contributo di Pietro Clemente e Fabio Mugnaini, Oltre il folklore. Tradizioni popolari e antropologia nella società contemporanea (2001), in cui ci si chiede se il folklore esista ancora o meno e se si tratta semplicemente di una rivisitazione nostalgica delle tradizioni passate; Pietro Clemente, in uno degli ultimi contributi del testo, risponde in maniera netta affermando che il folklore non è una cosa fissa ma bensì un fenomeno che si basa su due elementi mobili, ovvero il cambiamento sociale e il cambiamento delle idee sulla società.

Riprendendo alcuni saggi di studiosi stranieri (appartenenti sempre all’ambito folklorico), i due autori cercano di dimostrare che il folklore, o meglio il folklorista, alla luce di questi due aspetti che lo connotano, può analizzare ogni cosa, ad esempio il flusso di impiegati e di clienti all’interno di uno sportello bancario, o lo studio dell’album di nozze che sembra aver sostituito l’abito da sposa nella funzione di reliquia riportato nel saggio di Daniel Fabre Il rito e le sue ragioni. Richard Bauman invece nel suo saggio La ricerca su campo in ambito folklorico nelle sue relazioni contestuali ritiene che l’espressione del folklore risiede nei gesti e nelle azioni degli individui, riconducibili a uno specifico contesto culturale e sociale e a quello che viene definito il “contesto situazionale”: in questo contesto rientrano diverse variabili, che vanno dall’ambientazione fisica, alle norme culturali, al ruolo dei partecipanti e che sono più che mai fondamentali se si vuol comprendere il significato che quel dato evento folklorico (sia esso una festa, una musica, una danza, o un proverbio) possiede.

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La festa di San Rocco a Santiago del Cile: aspetti teorici ed etnografici

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Informazioni tesi

  Autore: Lorenza Messina
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Antropologia
  Relatore: Zelda Alice Franceschi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 146

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san rocco
santiago del cile
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