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Le agenzie di rating. Aspetti critici e prospettive di riforma

Il processo di assegnazione del rating su richiesta dell’emittente

L’attribuzione del solicited rating avviene generalmente su impulso dell’emittente che, tramite il proprio Managing Director competente per il settore di attività, conferisce all’agenzia di rating il compito di procedere alla sua valutazione o alla valutazione di una o più emissioni. In seguito alla richiesta, l’agenzia predispone un gruppo di analisti (Analytical Team) incaricati innanzitutto di raccogliere informazioni sull’emittente o emissione e sul contesto economico e istituzionale in cui essi si collocano e successivamente di svolgere attività di ricerca e analisi.
Le informazioni necessarie a tali attività includono sia dati pubblicamente disponibili e quindi raccolti autonomamente dall’agenzia, ma anche e soprattutto dati acquisiti attraverso incontri con il management del soggetto emittente. Tali incontri permettono di discutere su aspetti che possono influire sul giudizio di rating e che non si prestano ad essere comunicati tramite documenti scritti e in particolare gli argomenti solitamente trattati nei meeting in questione sono:
- il contesto e le prospettive di settore;
- la mission e la strategia aziendale;
- la gestione finanziaria dell’impresa, i principali segmenti di attività in cui opera, la sua posizione competitiva, la capacità produttiva e la rete distributiva;
- le prassi contabili utilizzate;
- proiezioni finanziarie elaborate dal management;
- piani di investimento;
- alternative di finanziamento e piani di emergenza.
Questi meeting consentono inoltre di promuovere la conoscenza diretta del management dell’emittente e in tal modo gli analisti dell’agenzia possono verificare le competenze e le capacità possedute dai dirigenti dell’impresa, acquisendo un’informazione qualitativa molto importante per l’assegnazione del giudizio.
Tutte le informazioni acquisite sono poi riviste e discusse da un’apposita commissione per il rating la quale, dopo un’attenta analisi finanziaria e qualitativa, effettua una proposta di valutazione. Il rating commitee presenta una numerosità e una composizione variabili di volta in volta a seconda della complessità dell’analisi, della particolarità dei settori di operatività dell’emittente e, nel caso di giudizio sull’emissione, a seconda del tipo di strumento finanziario oggetto di valutazione. Al riguardo Standard & Poor’s afferma che ognuno dei suoi analisti è altamente specializzato in uno o due settori di attività e questo consente di far esaminare ciascuna società richiedente da un team di soggetti esperti e dotati di conoscenze specifiche relativamente al settore in cui opera l’emittente.
La valutazione proposta deve poi essere approvata dalla maggioranza della commissione di rating e su quest’ultima ricade la responsabilità finale della decisione sul punteggio da assegnare. Come affermato da Moody’s il processo di rating prevede infatti che il giudizio finale sia determinato da un organo collegiale al fine di promuovere l’efficienza, la coerenza e l’integrità del processo decisionale.
Una volta determinato il rating, l’agenzia contatta e informa l’emittente in merito al giudizio finale e quest’ultimo decide se pubblicare o meno la valutazione oppure se richiedere una riesamina del punteggio assegnato, fornendo nuove informazioni. A questo punto quindi, se il rating viene accettato dal soggetto emittente l’agenzia procederà alla divulgazione, mentre se al contrario viene rifiutato esso rimarrà segreto tra le parti e non verrà pubblicato.
La pubblicazione del rating deve essere accompagnata dalle motivazioni sottostanti alla decisione ed avviene mediante comunicato stampa se esiste un interesse significativo da parte del mercato oppure tramite il sito internet dell’agenzia e gli altri canali di informazione finanziaria. Posto che la divulgazione è volta ad evitare che determinati individui dispongano di informazioni privilegiate, il rating dovrà essere pubblicato immediatamente dopo la comunicazione all’emittente e in generale, nel caso di emissioni sul mercato primario, dovrà essere pubblicato prima della determinazione del prezzo dei titoli.
Ad ogni modo, nonostante il rapporto di collaborazione che si viene a creare tra agenzia ed emittente, esiste la possibilità che quest’ultimo non sia d’accordo con il giudizio deciso dalla commissione di rating e rifiuti dunque di pubblicarlo. Qualora ciò si verifichi le agenzie si rendono disponibili a revisionare il rating assegnato, ma esclusivamente nel caso in cui l’emittente fornisca nuove od ulteriori informazioni che giustifichino una rielaborazione del giudizio. Soltanto in questa circostanza infatti la commissione verrà nuovamente convocata per determinare il rating definitivo in base alle nuove informazioni disponibili e comunque questo processo di revisione dovrà essere effettuato nel più breve tempo possibile, entro uno o due giorni.
È evidente che la procedura sopra descritta richiede diverso tempo al fine di effettuare l’analisi del merito di credito, gli incontri con il management e la divulgazione del rating e pertanto sarebbe auspicabile che la richiesta da parte dell’emittente pervenisse all’agenzia almeno quattro settimane prima del collocamento dell’emissione. Qualora si tratti della prima valutazione si dovrebbero tuttavia considerare almeno altre due settimane per svolgere l’intera procedura.
Il processo di rating non si conclude però con l’attribuzione del giudizio. Successivamente alla pubblicazione l’emittente è infatti sottoposto ad una continua sorveglianza al fine di rilevare variazioni sul punteggio e a tal proposito vengono organizzati incontri tra l’agenzia e il management della società qualora la situazione corrente dell’impresa si discosti molto da quella attesa o sia programmata una transazione finanziaria nuova o in ogni caso almeno una volta l’anno. Obiettivo della sorveglianza è quello di permettere agli analisti di mantenersi informati su eventuali grado di accuratezza del rating, provvedendo alla sua tempestiva modifica quando necessario.
Se non si verificano mutamenti rilevanti ai fini della valutazione del merito di credito di un emittente, le agenzie divulgano periodicamente, in genere una o due volte all’anno, un comunicato nel quale aggiornano il rating precedentemente assegnato, alla luce di eventuali cambiamenti del contesto economico e finanziario.
Qualora invece si verifichino eventi importanti come ad esempio cambiamenti nell’assetto proprietario, ricapitalizzazione e sviluppi operativi inattesi, le agenzie possono decidere di attivare la rating action, ovvero il processo volto ad adeguare l’originario giudizio di rating. Questa azione di adeguamento può portare all’inserimento dell’emittente o dell’emissione nella cosiddetta watchlist, utilizzata dalle agenzie per informare la comunità finanziaria che il rating è in stato di watch o outlook e quindi è sotto osservazione in vista di una sua eventuale revisione nel breve periodo, di norma nell’arco di tre mesi.
Inoltre, contestualmente all’inserimento nella watchlist, l’agenzia deve precisare anche la probabile modifica che subirà il rating: lo stato di watch o outlook può infatti essere positivo se l’agenzia prevede di migliorare il giudizio, negativo se prevede di peggiorarlo oppure può essere in evoluzione nei rari casi in cui non è possibile precisare la direzione di modifica.
In particolare un rating watch è tipicamente guidato dagli eventi e dunque è generalmente chiarito nel breve periodo. Gli eventi che giustificano lo stato di watch possono essere anticipati o essere già avvenuti, ma in entrambi i casi in questa fase le esatte implicazioni di tali eventi rimangono indeterminate.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le agenzie di rating. Aspetti critici e prospettive di riforma

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Informazioni tesi

  Autore: Maura Frescurato
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Giuseppina Chesini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 215

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