Padre Gioacchino Prosperi. Dalle Amicizie cristiane ai valori rosminiani

Gioacchino Prosperi appare come un uomo sfuggente, quasi inafferrabile. Non è dato sapere con certezza quando uscì dalla Compagnia di Gesù. Sfuggente anche sul piano politico, lo ribadisco, se il 29 marzo 1846 se ne sta ad Ajaccio, a benedire nella chiesa di S. Rocco i patrioti isolani, che anelano alla libertà della loro terra, pronti a combattere con le armi, forse addirittura nella speranza di unire i loro destini ai destini della penisola! Tanti perché, tante domande, più o meno prevedibili, sembra volerci porre il religioso lucchese, soprattutto attraverso le sue pubblicazioni.
Egli non ha la pretesa di scrivere dei capolavori; con dei brevi testi vuole, suppongo, prendere posizione, sia in termini strumentali, per difendersi dagli attacchi che riceveva, sia per esprimersi, sul versante politico, a modo suo, in maniera originale, se non altro a livello espressivo. Le opere sono modeste sul piano lessicale e sintattico. Padre Prosperi ha l'umiltà di riconoscere i suoi limiti, come scrittore, quando dichiara all'amico Gioacchino De Agostini, nel libro sull'esperienza missionaria in Corsica: "Non vi aspettate di leggere miracoli. Troverete il mio stile di quattordici anni fa, senza studio, lo sapete, come parlo scrivo. Voi mi raccomandavate maggior diligenza, ma io non mi son mai corretto".
Questo particolare modo di scrivere ad una prima lettura può lasciare perplessi, pensando ad un Prosperi che si era creato fama di predicatore facondo, tanto da venir paragonato al Segneri. C'è contraddizione in questo, mi sono chiesta? Direi di no, anzi il suo stile poco lineare rappresentò forse una trasposizione psicologica oltre che tecnica delle proprie qualità oratorie. Riflettendo, sono giunta alla conclusione che l'immediatezza e la rissosità del suo parlare fossero più confacenti ad un modo di predicare pomposo ed irriverente, certamente non ad una scrittura meditata e riflessiva, indispensabile per un'analisi teologica e politica delle vicende del suo tempo.