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Requisiti soggettivi di partecipazione e normativa antimafia negli Appalti Pubblici

Le Linee Guida per i controlli antimafia nella fase post ricostruzione in Abruzzo

Le c.d. Linee Guida riguardanti la fase della ricostruzione post-sisma in Abruzzo, ci offrono un importante esempio di applicazione della normativa antimafia sino ad ora esaminata.
Occorre preliminarmente ricordare che i documenti d'indirizzo emanati coprono dei momenti diversi (articolati in due fasi) della più complessa fase di ricostruzione.
Il soggetto che ha emanato tali atti, è il Governo, quindi, un organo che in prima battuta non è titolare della funzione legislativa, se non sulla base di presupposti di urgenza o delegatori.
Il primo atto concernente le c.d. Linee Guida ex articolo 16, comma 4 del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39 è rubricato: “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”, riguarda la prima fase incentrata sulla costruzione del noto progetto CASE.
Il secondo atto a sua volta è rubricato: “Linee Guida per i controlli antimafia, indicate dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere ai sensi dell'articolo 16, comma 4, del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito nella legge 24 giugno 2009, n. 77, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella Regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”.
Quest'ultimo è stato emanato in funzione dell'inizio della seconda fase, quella più delicata della c.d. Ricostruzione pesante, caratterizzata da articolati e complessi interventi, tanto sul versante privato quanto su quello pubblico, e, rispondente inoltre, alla necessità di circoscrivere il quadrante territoriale realmente bisognevole di interventi e quindi di spiccata tutela.
I citati provvedimenti di indirizzo ponendosi in successione temporale vanno letti l'uno in funzione dell'altro, posto che, il fine ultimo degli stessi viene ravvisato nel più alto principio di rispetto assoluto della legalità anche in condizioni di urgenza.
Occorre, infine tener presente che molti riferimenti sono fatti a delle disposizioni che abrogate (ad esempio il d.P.R. n. 252/1998, ma anche il d.lgs. n. 490/1994) in seguito all'entrata in vigore del Codice Antimafia.
Andando con ordine, le prime Linee Guida esplicitano una serie di esigenze imperative, espressioni di altrettanti principi, infatti:
- i controlli antimafia devono essere improntati al criterio dell'efficacia;
- il rilascio delle informazioni prefettizie deve rispondere al principio di massima speditezza.
In ragioni di tali esigenze sono previste alcune deroghe571 alla disciplina ordinaria relativa ai pubblici appalti:
- diversamente da quanto stabilisce l'art. 118 del Codice dei contratti è consentito il subappalto dei lavori della categoria prevalente (edifici civili e industriali) fino al 50 per cento (art. 2, comma 9 del d.l. n. 39/2009);
- è prevista la possibilità che i controlli antimafia siano effettuati in deroga al d.P.R. n. 252/1998.
Come ribadito dalla Prefettura dell'Aquila, viene riaffermata l'esigenza di richiedere da parte della stazione appaltante le informazioni ex art. 10 d.p.r. n. 252/1998 per tutti gli appalti, subappalti ed altri affidamenti, e per le imprese con sede legale al di fuori della Provincia dell'Aquila la necessità di richiedere alla Prefettura del luogo l'inoltro della richiesta alla Prefettura territorialmente competente al rilascio della certificazione.
Inoltre, viene ribadito che l'accertamento di cause ostative ad effetto interdittivo tipico (art. 10, comma 7, lettera a), b) e c) del d.P.R. n. 252/1998), determina l'impossibilità di stipulare il contratto o di autorizzare il subappalto o subcontratto, nonché, in caso di accertamento successivo alla stipula o all'autorizzazione, la perdita del contratto, del subcontratto/subappalto, dando luogo all'esercizio del recesso unilaterale o alla revoca dell'autorizzazione; viene anche confermata una sanzione accessoria, consistente in una pena pecuniaria fissata nella misura del 5 % dell'importo o del valore del contratto.
La perdita del contratto ne comporta la comunicazione, a cura del responsabile del procedimento all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ai fini dei conseguenti adempimenti in tema di casellario informatico.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Requisiti soggettivi di partecipazione e normativa antimafia negli Appalti Pubblici

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Mastracci
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Teramo
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Salvatore Dettori
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 185

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Parole chiave

appalti pubblici
normativa antimafia
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