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Love Addiction. Dall'estasi dell'amore romantico alla dipendenza

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Secondo recenti studi ogni tappa dell'amore sembrerebbe essere scandita dalla presenza nel cervello di una sostanza che scatenerebbe la chimica dell'amore. Nella prima fase, della disponibilità, l'adrenalina scatenerebbe la
predisposizione ad amare provocando e attivando i sistemi di attenzione e risposta agli stimoli, aumento della pressione arteriosa, dilatazione delle pupille e dei bronchi che vengono interpretati dal partner come segnali di seduzione e disponibilità sessuale. Nella fase della passione la feniletillamina (PEA) aumenta le prestazioni psico-fisiche producendo esaltazione ed euforia. E' una sostanza che provoca assuefazione e porta a depressione d'astinenza quando viene a mancare. Nella terza fase, di consolidamento, la sostanza protagonista ê l'ossitocina che come la vasopressina stimolerebbe l'attaccamento. L'ossitocina ê liberata dal corpo durante il parto, la stimolazione dei genitali e dei capezzoli e l'orgasmo. Entrambe le sostanze sono prodotte dall'ipotalamo e rilasciate dall'ipofisi. Nei maschi la vasopressina è collegata al comportamento sociale e in particolare all'aggressività verso gli altri maschi.
Nell'ultima fase, di maturità, sono le proteine, le endorfine, che aiutano la coppia a stare insieme. É la costante presenza del partner a produrle (Verde, Iacone, 2010, pp. 24-25).
Anche per la Fisher l'amore sarebbe un sentimento universale prodotto da sostanze chimiche.
Lei ha concentrato la sua attenzione particolarmente su tre sostanze: dopamina, norepinefrina e serotonina, sostanze che producono molte delle sensazioni tipiche dell'amore romantico. Alti livelli di dopamina ad esempio producono
attenzione focalizzata e diretta ad obiettivi ben precisi. Succede agli innamorati infatti di concentrarsi intensamente sull'oggetto del proprio amore, escludendo il resto del mondo, di concentrarsi a tal punto sui pregi della propria compagna/o da non vederne anche le caratteristiche meno positive. Anche l'estasi tratto specifico delle persone innamorate ê associata ad alti livelli di dopamina, sostanza che prodotta in elevate quantità può portare euforia, insonnia, perdita di appetito, accelerazione del battito cardiaco.
Gli effetti di un'altra sostanza: la norepinefrina, derivata dalla dopamina spiegano come mai gli innamorati ricordino anche i minimi dettagli della loro relazione. La serotonina spiegherebbe invece uno dei sintomi principali della passione romantica: il pensiero costante della persona amata, gli innamorati non
riescono a distogliere la mente dal proprio partner. Alla domanda: "Quale percentuale delle tue giornate dedichi al pensiero della persona amata?" alcuni hanno risposto che non smettono per un solo momento di pensare a lei/lui.
Il pensiero involontario e inarrestabile della persona amata sembrerebbe associato a bassi livelli di questa sostanza. Studi hanno dimostrato la stessa diminuzione in pazienti affetti da disturbo ossessivo – compulsivo, come abbiamo visto nel capitolo precedente l'amore ê una forma di ossessione che tende ad indirizzare ogni pensiero verso un'unica persona.
All'amore romantico sembra collegata anche un'altra sostanza: il fattore di crescita nervosa. É una sostanza che sembra esserci in maggiore concentrazione nelle persone reduci da un innamoramento recente rispetto a chi non è innamorato o lo è da tanto tempo. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori del Centro interdipartimentale per la ricerca in Medicina molecolare dell'Università di Pavia, e della sezione di Psichiatria del Dipartimento di Scienze sanitarie applicate. La ricerca del gruppo di Pavia è stata realizzata valutando nel sangue il livello di alcune neurotrofine in tre gruppi di persone: un gruppo di persone che si erano da poco innamorate; un altro gruppo di persone che si trovavano, invece, in una relazione amorosa stabilizzata (quindi, a rigore, non più veramente innamorate) e, infine, un terzo gruppo di persone che erano al momento single. E non solo si è scoperto che gli innamorati avevano un tasso più elevato nel sangue del fattore di crescita nervosa e di nessuna delle altre neurotrofine, ma che questo tasso era tanto maggiore quanto più forte era l'intensità della passione provata.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Love Addiction. Dall'estasi dell'amore romantico alla dipendenza

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Informazioni tesi

  Autore: Salvatore Cipriano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Messina
  Facoltà: Scienze Cognitive
  Corso: Scienze cognitive
  Relatore: Pietro Perconti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 74

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Parole chiave

dipendenza
malattia mentale
estasi
ossessione
amore romantico

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