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Arlequín macebo de botica o los pretendientes de Colombina: la commedia dell'arte nella drammaturgia di Pío Baroja

Il Mirlo Blanco: un teatro intimo in casa Baroja

I teatri intimi erano estranei ai circuiti commerciali e quindi liberi di sperimentare nuovi testi o rinnovare la scenografia. Questi erano gli intenti del gruppo teatrale del Mirlo Blanco, nato nella primavera del 1926 a Madrid, tra le mura domestiche di casa Baroja.
L’abitazione madrilena, in cui la famiglia Baroja trascorreva i mesi invernali, si trovava al numero 34 della Calle Mendizábal, e scomparve in seguito al bombardamento del quartiere di Argüelles nell’autunno del 1936. Si trattava di una grande casa a tre piani in grado di ospitare tutti i membri della famiglia, come testimoniano le memorie di Julio Caro Baroja, figlio della sorella minore di don Pío, Carmen:
Nuestra desaparecida casa de la calle de Mendizábal, 34, luego 36, era un hotel de tres pisos y un sótano. Lo debía haber construido un pequeño aristócrata en la segunda mitad del siglo XIX. En el piso principal había tres balcones y un mirador en un extremo. Se entraba por una puerta cochera grande y a mano izquierda, entre dos lobos de yeso, había unos escalones de mármol que daban acceso a la vivienda. En el piso bajo había, además de la entrada, unas habitaciones que, con el sótano, estaban ocupadas por mi tío Ricardo, su mujer y dos muchachas. En el piso principal vivíamos mis padres y yo con otras dos muchachas. En el último, a un lado, mi abuela y mi tío Pío, con otras dos.
Ricardo Baroja e sua moglie, Carmen Monné, avevano l’abitudine di ospitare nel loro salotto delle tertulias letterarie che si tenevano ogni domenica sera. Vi partecipavano anche alcuni amici che sarebbero diventati importanti uomini politici della Repubblica, come si legge nelle memorie della stessa Carmen Baroja:
Además de las amigas, Nati, Carmen Abreu, Marichu Arisqueta, etcétera, a casa de Ricardo venían los domingos por la noche a tomar café algunos amigos más o menos aficionados a las letras. Los asiduos, los fijos, eran cuatro, aunque algunas veces el número era mucho más crecido: Cipriano Rivas Cherif, Fernando Bilbao, Sindulfo de la Fuente y Manuel Azaña.
Ai contertulios venne l’idea di creare una vera compagnia teatrale in seguito ad una rappresentazione del Don Juan Tenorio di Zorrilla, allestita durante i primi giorni di novembre del 1925 nello stesso comedor in cui si tenevano le riunioni:
Una tarde de otoño por la época de Difuntos se reunieron en casa de mis tíos varios de los tertulianos y a alguno se le ocurrió que había que hacer una sumaria representción del Tenorio, leyendo cada cual su parte y recitando la suya los que supieran trozos de memoria.
Nacque così un teatro da camera che ottenne il favore della critica, e diede una possibilità a drammaturghi giovani, pressoché sconosciuti, di rappresentare le loro opere, nonostante gli spettacoli si tenessero in un luogo assolutamente inadatto e la compagnia non fosse composta da attori professionisti. Julio Caro Baroja descrive così il salotto situato a pianterreno, trasformato dai teatranti in uno scenario:
Era un cuarto grande, rectangular, con techo alto. En uno de los lados más largos había un gran ventanal con vidrios traslúcidos, emplomados, que daban al patio. Al fondo, en otro de los lados más cortos, la habitación quedaba dividida en dos partes: una superior, la otra inferior. En la inferior había una chimenea y una especie de gran diván bajo un arco y sillas, además de una mesa de té. En la superior, a la que se subía por una escalerilla de madera, que quedaba a la izquierda, quedaba el departamento, que el tío Ricardo llamaba “el chiscón”y que era donde escribía y dibujaba, según he dicho antes. El chiscón tenía tres arcos que daban sobre el comedor, con unas cortinillas verdes, amén del de ingreso y una ventana pequeña que daba a la parte inferior de la terraza. Resultaba, así,que lo que quedaba debajo del chistón podía pasar por un pequeño escenario. [...]

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Arlequín macebo de botica o los pretendientes de Colombina: la commedia dell'arte nella drammaturgia di Pío Baroja

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Flammini
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Macerata
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere Moderne
  Corso: Lingue e Letterature Straniere
  Relatore: Olga Perotti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 143

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Parole chiave

modernismo
arlecchino
pio baroja
arlequín
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