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Aggiornamenti sulla distribuzione dei Calanoida (Crustacea, Copepoda) in Puglia

Caratteristiche biologiche e comportamentali dei Calanoida

Tra tutti i Crustacea planctonici, i Calanoida sono forse quelli che risentono maggiormente delle modificazioni ambientali. Forse anche a causa delle loro capacità di sospendere il ciclo vitale (producendo uova di resistenza) diverse specie sono scomparse dal plancton di aree eutrofizzate o inquinate. A titolo di esempio si può citare il caso di Mixodiaptomus kupelwieseri, scomparso dal lago Arvo in Calabria (Stella 1984; Alfonso et. al. 2010).

I Calanoida sono adattati alla vita pelagica e occupano una vasta serie di ecosistemi quali laghi, stagni, pozze periodiche ed effimere, dagli areali più settentrionali alle regioni tropicali. Tuttavia la loro distribuzione è influenzata da fattori chimici, termici, morfologici, derivanti dall’altitudine e dalla latitudine dei corpi d’acqua. I Calanoida sembrano prediligere acque diluite, pochi risiedono in ambienti iperalini, e i laghi naturali, in cui sono più frequenti rispetto che nei bacini artificiali, poiché questi ultimi sono più sensibili ai cambiamenti periodici e all’inquinamento. In genere le specie occupanti la zona pelagica dei laghi sono più delicate e trasparenti in confronto a quelle dei piccoli bacini (pozze, stagni, paludi) che sono solitamente di taglia maggiore e più intensamente colorate.

Poche specie sono esclusivamente litorali e solo alcune sono presenti sia all’interno di laghi che di stagni, come il caso di Mixodiaptomus laciniatus. Nei grandi laghi, i Calanoida effettuano migrazioni verticali giornaliere e stagionali in relazione alla luce e alla temperatura. A differenza dei Cladocera, ad essi non corrisponde mai una vera ciclomorfosi, ma solo una variazione delle dimensioni corporee nelle successive generazioni. Inoltre, sempre secondo l’aspetto ecologico, questi crostacei sono in grado di mettere in atto una notevole strategia adattativa producendo uova durature: in questo modo possono resistere alle variazioni ambientali più critiche e perfino all’essiccamento di determinati corpi d’acqua, come gli stagni temporanei, esistenti solo per un tempo limitato.

Ad esempio, è noto che i diaptomidi, nei bacini periodici, producono obbligatoriamente uova durature che rimangono quiescenti nel fango dei sedimenti durante i periodi di asciutta, per poi schiudere quando il bacino è nuovamente pieno. Anche se raramente, più specie possono convivere in piccole raccolte d’acqua. Questa associazione di specie simpatriche può accadere a causa della selezione per le dimensioni degli alimenti (Hutchinson 1967). I pochi Calanoida rinvenuti in ambienti ipogei, hanno adottato una serie di adattamenti quali riduzione di alcune parti del corpo, cecità, depigmentazione e produzione di un solo uovo (Stella 1984).

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Aggiornamenti sulla distribuzione dei Calanoida (Crustacea, Copepoda) in Puglia

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Chirizzi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi del Salento
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze biologiche
  Relatore: Genuario Belmonte
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 46

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Parole chiave

puglia
copepodi
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