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La memoria di lavoro nella malattia di Alzheimer: recenti acquisizioni

Mild Cognitive Impairment

L'MCI (Mild Cognitive Impairment) è stato descritto come uno stato di transizione tra l'età normale e la demenza. Ha attirato grande interesse dei ricercatori che hanno cercato di identificare individui ad alto rischio di sviluppare demenza prima della comparsa di significativi deficit strutturali, tanto che i pazienti sono diventati i migliori candidati per l'intervento terapeutico. La maggior parte degli individui affetti da MCI progrediscono verso l'Alzheimer anche se alcuni rimangono stabili per molti anni ed altri addirittura migliorano (Petersen et al. 2001). L'elettroencefalogramma (EEG) è stato utilizzato come una modalità facile, accessibile e a basso costo utile per rilevare i markers predittivi del deterioramento cognitivo dell'Alzheimer, anche se i contributi in questo campo rimangono pochi (Jelic V et al. 1996; Grunwald et al. 2001,2002;Huang et al. 2000; Frodl et al. 2002; Stame t al. 2003; Jelic V JS et al. 2000) . Tra l'altro, anche se vari parametri EEG si sono rivelati predittori di demenza, molti studi trasversali hanno fallito nel trovare differenze nell'EEG in condizioni di riposo tra pazienti con MCI e controlli anziani (Jelic et al. 1996 ; Grunwald et al. 2001; Frodl et al. 2002). Poiché la malattia di Alzheimer è principalmente dovuta a un progressivo danneggiamento delle aree di associazione neocorticale (Giannakopoulos et al. 1997; Morrison et al. 1997) l'analisi dei potenziali relati agli eventi (ERP), che rende possibile investigare l'attivazione funzionale dei circuiti neocorticali con alta risoluzione, può rappresentare un metodo particolarmente sensibile per identificare le precoci alterazioni dei reticolati neuronali predittive delle evoluzioni in AD dei pazienti con MCI. La memoria di lavoro è uno dei processi cognitivi che maggiormente impegna i circuiti neocorticali. In accordo con precedenti studi che suggeriscono un'attivazione precoce dei generatori neurali nella corteccia parietale durante le prestazioni ben riuscite nei test di memoria di lavoro spaziale e verbale (McEvoy et al. 1998), Missonnier et al.( 2005) ha recentemente identificato in individui sani un componente ERP (Potenziale correlato agli Eventi) ,la PN di WM (componente di memoria di lavoro positivonegativo), un correlato elettrofisiologico di attivazione di memoria di lavoro sugli elettrodi parietali che dura dai 140 ai 280 ms dopo la presentazione di un nuovo stimolo visuale. Minnosier et al. ha reclutato possibili candidati per verificare la sua intuizione riguardo al componente PN di WM in un ospedale geriatrico. Furono valutati pazienti con le classiche tecniche di valutazione cognitiva (MMSE; Dementia Rating Scale, Digit Span Forward, Corsi Block Tapping Test, Verbal Fluency Test, Boston Naming Test, Shapes Test) fino a selezionare 24 candidati con MCI che non facevano uso di nessun tipo di farmaco. Dopo un anno fu somministrata nuovamente a tali pazienti la medesima batteria di test e si procedette alla suddivisione dei soggetti in 11 SMCI (Stable Mild Cognitive Impairment) e 13 PMCI (Progressive Mild Cognitive Impairment). Ai 24 pazienti così suddivisi furono somministrati tre compiti. Tali compiti consistevano in un "compito di controllo" nel quale il paziente doveva premere un bottone non appena compariva nessuna lettera; un "compito di uno stimolo a ritroso" e un "compito di due stimoli a ritroso" nel quale il paziente doveva premere il bottone appena compariva la lettera che era stata presentata un tentativo o due tentativi prima . Durante questa somministrazione si procedette all'analisi ERP e alla misurazione del componente PN di WM. I soggetti con MCI in progressione (PMCI) hanno mostrato una componente PN di WM pari a zero, dimostrando una possibile prevedibilità di ingravescenza della malattia MCI in Alzheimer con questo innovativo sistema di rilevazione.
Sono sempre maggiori gli studi che tentano di scoprire metodi per rilevare markers predittivi di Alzheimer perché, come precedentemente menzionato, una diagnosi precoce è per il momento l'unico modo per rallentare per tempo il declino cognitivo del paziente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La memoria di lavoro nella malattia di Alzheimer: recenti acquisizioni

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Coradeschi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Nicoletta Berardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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