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Metamorfosi: deformazione della calzatura verso l'animale

Corpo umano - corpo animale

Oltrepassando la dimensione culturale della contaminazione umano-animale, si può parlare anche di un ambito più concreto nel quale le metamorfosi si simulano consciamente sul corpo. In molte delle ricerche artistiche contemporanee la contaminazione zoomorfa o teriomorfa del corpo umano è palese e crea vere e proprie icone mutanti anche se queste metamorfosi rimangono legate a riflessioni metaforiche, storico-artistiche.
Esemplare è il caso di Orlan, artista francese già menzionata, impegnata nella modificazione chirurgica del proprio corpo. Anche se pone l'attenzione delle sue trasformazioni corporee sugli stereotipi di bellezza femminile, in minima parte il suo lavoro si concentra sulla morfologia animale, con l'impianto di piccole corna che però simboleggiano l'innaturale corporeo umano. Ci sono poi molti altri personaggi che possiamo considerare artisti, come Betti Marenko, Tom Leppard, The Enigma, CatMan e LizardMan, che utilizzano il loro corpo per distaccarsi dall'estetica convenzionale e avvicinarsi al mondo animale, anche se in maniera artificiale; Marenko facendosi tatuare il manto di una tigre su tutta la superficie della schiena, sostiene che "con la mia decisione ho evocato la bestia, lo spirito animale che non cessa mai di accompagnare i miei passi [...] I segni sul/del corpo infatti sono in primo luogo segnali. Segnali di una mutazione in atto che va riconosciuta come tale... ". Questi personaggi, nelle loro convinzioni di estetiche zoomorfe, danno origine ad un fenomeno della post-modernità che li definisce Animal Imitator.
La tecnica più utilizzata di modificazione rimane il tatuaggio, deformazione a livello epidermico della texture umana: con i disegni sulla pelle si possono rappresentare branchie di pesce, squame di rettile, ali di uccelli, pattern di manti ferini. Ma si ricorre anche a tecniche estreme che comprendono tagli, inserzioni di protesi (corna), piercing, unghie lenti baffi denti artificiali. Processi talvolta dolorosi e discordanti con la "logica" comune umana, ma che caratterizzano il contemporaneo con quelle identità mutanti che fremono per emergere. Il corpo umano funge da tabula rasa da modellare e "arredare", come corpo pronto ad accogliere stimoli e a iscriverli nella propria morfologia autogestita e selettiva tra le specie.
Ma gravi forme di deformazione corporea, dettate dall'esigenza di marcare il proprio status o attrarre sessualmente si trovano in tutte le culture della storia dell'uomo fino a permanere nella cultura moderna. E nella maggior parte dei casi le deformazioni
sono permanenti. Esempi ce ne sono molti: denti anteriori limati, o placcati in oro o argento; seni cadenti di giovani donne allungati tanto da essere appesi alle spalle e legati dietro alla schiena; le labbra tese delle donne delle tribù Ubangi, simili a piatti piani; le teste appuntite modellate fin dalla prima infanzia delle donne aristocratiche dell'antico Egitto, per dimostrazione che esse non erano comuni portatrici d'acqua; le unghie lunghe degli uomini di casta superiore della Cina, fino a 20 pollici, indicano che i proprietari erano di classe non atta al lavoro manuale; le sopracciglia e le ciglia delle donne dell'Indonesia definitivamente strappate; molte Tribù africane usavano allungare i lobi delle orecchie fino a raggiungere le spalle, scarnificare il corpo lasciando cicatrici permanenti e altre deturpazioni decorative, o ancora le narici o le guance trafitte con aghi di osso; la casta superiore delle donne della Birmania indossava una piramide di anelli di metallo che estendeva in modo permanente le vertebre del collo, due o più volte la sua lunghezza normale, o l'applicazione ad una una gamba di anelli di metalli pesanti fino a 50 chili, che bloccano le gambe rendendo impossibile un'andatura normale, a dimostrazione del proprio status che indica il lusso del tempo e di appartenenza nella classe elitaria; l'universale pratica del tatuaggio, che ha origini antichissime, è semplicemente un'altra forma di body painting e cicatrici.
La letteratura è ricca di centinaia di esempi deformazione del corpo.
La maggior parte di noi, consapevolmente o inconsciamente, si conformano alla moda e allo stile di vita contemporaneo. E se la moda decreta una sorta di deformazione del corpo, reale o illusoria, seguiamo la massa in modo da adattarci allo stile corrente e percepire un senso di "appartenenza".
"Chiunque, ovunque, fa qualcosa al proprio corpo per alterare la sua forma. Perché? Per comunicare chi sono o chi vorrebbero rappresentare. Lo stesso principio vale per il sofisticato New Yorkese come per l'aborigeno australiano. Quest'ultimo le chiamerà personalizzazioni. Noi le chiamiamo moda."

[Enid Schilkraut, statista e curatore del Museo di New York di Storia Naturale]

La moda è un forza vitale della natura umana ed essenziale al nostro benessere e alla nostra immagine. Essere "correttamente vestiti" significa essere vestiti seguendo la moda corrente, a seconda dell'occasione. E forse, il ruolo più importante della moda è che deve rimodellare e deformare il corpo o una particolare parte di esso, di fatto o in modo illusorio. Inoltre, se perseguire il raggiungimento del "nuovo look" richiede un po' di dolore fisico, ciò risulta tollerabile nonché concesso. E questo vale in particolare per le donne. Si tratta di un semplice compromesso: la gratificazione personale data dalla nuova forma fisica in cambio di una sofferenza in dose accettabile.
"Le donne sembrano tollerare molto bene ogni disagio fisico causato da revisioni della forma del corpo se ciò viene fatto per l'approvazione sociale e l'ammirazione. Tali pratiche non sono solo tollerate ma addirittura ricercate in nome della "Moda"."

[Seymour Fisher, psicoterapista, in Body Consciousness]

Anche la bellezza diviene mostruosità, forse perché – per la prima volta – il mostro diventa incredibilmente bello. Collezione di corpi e alterità; una serie di proposte, passaggi, spostamenti e fughe dall'ordinario umano che possono destare scalpore o disagio ma grazie all'accelerazione temporale dell'era contemporanea, divengono ordinario.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Metamorfosi: deformazione della calzatura verso l'animale

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Zanaboni
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Politecnico di Milano
  Facoltà: Design e Arti
  Corso: Design della Moda
  Relatore: Chiara Colombi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 339

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