Il trasporto multimodale

Per determinare la natura giuridica dell'operatore di trasporto multimodale (otm) occorre fare riferimento alla prassi dei traffici nazionali ed internazionali di merce oltreché alla definizione contenuta nella Convenzione di Ginevra del 1980.
Nella prassi, come si è visto, hanno rivestito il ruolo di operatori multimodali sia le imprese di spedizione, che si obbligano anche a svolgere tutte le fasi di cui il trasporto è composto per soddisfare l'esigenza dei caricatori di stipulare un contratto con un unico soggetto, che alcuni vettori unimodali che, estendendo la loro attività in altre modalità, si occupano dell'intero trasporto da porta a porta.

In riferimento ai testi internazionali va fatto riferimento alla Convenzione di Ginevra del 1980, che definisce come operatore di trasporto multimodale (art. 1) ‹‹colui che conclude un contratto di trasporto per conto proprio o mediante un terzo, che non agisce quale preposto o mandatario del mittente o dei vettori che partecipano alle operazioni di trasporto multimodale, e che assume la responsabilità dell'esecuzione del contratto››.
In dottrina si è posta la questione se tale operatore debba essere configurato come uno spedizioniere oppure un vettore. In realtà nella pratica dei traffici commerciali egli non si limita a curare la spedizione della merce stipulando un contratto di trasporto in nome proprio, ma per conto del mittente. Pertanto, sembra che tale figura non possa configurarsi quale mero spedizioniere. Piuttosto l'operatore in questione assumerà le vesti di vettore in quanto egli si obbliga ad effettuare, personalmente o attraverso uno o più subvettori, il trasferimento delle merci fino al luogo di destinazione sotto la propria responsabilità.

L'operatore di trasporto multimodale, dunque, sembra potersi qualificare giuridicamente come un vettore pur tenendo presente che, nel svolgere le tipiche attività di trasporto, l'operatore multimodale pone in essere una serie di altre attività (connesse all'utilizzo di diversi mezzi di locomozione) che non possono considerarsi ‹‹accessorie›› data la rilevanza che esse hanno (anche sotto il profilo economico) nell'organizzazione complessiva del trasporto.