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Valutazione dei lavori in corso nel settore edile: fattispecie di evasione

I.A.S. 11: la valutazione delle commesse a lungo termine

Ai fini di una corretta valutazione delle commesse è necessario chiarire:
- quali siano i criteri ammessi per l’imputazione dei costi e dei ricavi di commessa.
- quali categorie di ricavi siano attribuibili alle commesse.

Relativamente al primo punto, lo I.a.s. prevede l’applicazione di distinti criteri di valutazione ai lavori in corso su ordinazione in relazione alla “attendibilità” o meno della stima del risultato di commessa, ovvero dalla stima dei costi e dei ricavi di commessa.
L’attendibilità delle stime circa il risultato viene considerata dai Principi Contabili Internazionali come “conditio sine qua non” per la valutazione della commessa secondo il criterio “cardine”, ossia quello della percentuale di completamento.
Nel caso in cui il risultato di commessa possa essere stimato in maniera attendibile, l’impresa è obbligata ad adottare il metodo della percentuale di completamento e quindi dovranno essere imputati a conto economico i ricavi, i costi, e i profitti che possono essere attribuiti alla parte di lavoro completato.

Come spiegato dallo stesso I.a.s. 11, l’applicazione di questo criterio non può essere considerata come una violazione o comunque una disattesa del principio di prudenza – a beneficio di quello di competenza – dato che l’utile rilevato in bilancio può ben considerarsi “realizzato”. Tale affermazione trova giustificazione nel fatto che l’impresa vanta un diritto al corrispettivo determinato su base negoziale, trattandosi di opere già alienate al committente.

Per contro, se la stima del risultato della commessa non può dirsi attendibile, l’impresa dovrà necessariamente adottare il metodo della commessa completata, in base al quale - conformemente a quanto previsto dall’O.i.c. 23 – “i ricavi di commessa devono essere rilevati solo nel limite dei costi di commessa sostenuti e che è probabile saranno recuperati, mentre i costi di commessa devono essere rilevati come costi d’esercizio nel quale essi sono sostenuti” (I.a.s. 11, par. 32).
Se poi i motivi che determinavano l’incertezza circa la stima del risultato vengono meno, i ricavi e i costi riferibili alla commessa a lungo termine devono essere rilevati applicando il criterio della percentuale di completamento (I.a.s. 11 par. 35).

Occorre precisare che la possibilità di procedere ad una stima attendibile del risultato di commessa è legata, da un lato, alla presenza di un contratto di costruzione dal quale si evincono i diritti che ciascuna parte può fare valere sull’opera, il corrispettivo previsto, le modalità e la tempistica di pagamento; dall’altro lato l’impresa appaltatrice deve essere dotata di un efficace sistema di programmazione e controllo dell’attività di realizzazione dell’oggetto del contratto.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Valutazione dei lavori in corso nel settore edile: fattispecie di evasione

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Lombi
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Maria Dionisia Corrado
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 174

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Parole chiave

evasione
opere ultrannuali
settore edile
contratto d'appalto
dpr 917/1986

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