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La comunicazione delle organizzazioni di volontariato: il caso del Banco Alimentare nel panorama del non profit italiano

Il rapporto controverso fra comuicazione e volontariato

Negli ultimi anni il volontariato ha preso coscienza del proprio diritto/dovere a comunicare, creando un proprio ed originale sistema comunicativo articolato in molteplici forme.
La consapevolezza dell’importanza della comunicazione non è stata però una facile acquisizione per il volontariato: la difficoltà nell’accettare le logiche della comunicazione di massa ha origini antiche, riscontrabili già nell’associazionismo tradizionale.
La resistenza di una parte del volontariato si basa soprattutto sul fatto che la cultura dei media appare spesso consumistica e artificiale, poco adatta a trasmettere i valori della comprensione reciproca e dell’aiuto gratuito.
In secondo luogo molti volontari sono persuasi dalla convinzione che “il bene non fa spettacolo”, non solo nel senso che esiste un certo pudore nel manifestare le proprie buone azioni (derivante peraltro dagli insegnamenti cristiani), ma anche nel senso che la buona notizia non cattura l’attenzione.
Il rischio è quello di vedersi perennemente rappresentati da soggetti esterni e di restare fuori dai circuiti comunicativi più innovativi, i quali presuppongono la conoscenza di linguaggi specifici.

Con l’assunzione di un ruolo politico e sociale sempre più importante, la maggior parte del volontariato si è però reso conto della sua posizione strategica all’interno della società, vicina sia alla logica assistenziale statale che a quella privatistica tipica del mercato, anche se non sono ancora molte le organizzazioni che riescono a coniugare due logiche apparentemente così distanti fra loro.
Quelle che ci riescono, possiedono però una conoscenza tale degli strumenti di comunicazione per impedire, da un lato, una eccessiva deformazione da parte dei media del fenomeno volontariato e, dall’altro, per non rinunciare a farsi conoscere, utilizzando i vecchi ma soprattutto i nuovi canali informativi.
Quest’ultima è una sfida che tutto il settore del non profit dovrà saper assolvere nel breve periodo, a fronte del rischio di esclusione dalla costruzione della welfare society.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La comunicazione delle organizzazioni di volontariato: il caso del Banco Alimentare nel panorama del non profit italiano

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppina Bagnarola
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze della Comunicazione
  Relatore: Enrico Carità
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 341

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Parole chiave

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