Islam, politica e società in Sudan 1969-1989

Il movimento dei Fratelli Musulmani, come spiegato in precedenza, nacque in Egitto, ma conobbe una fase di espansione che coinvolse tutti gli stati del mondo arabo. Il Sudan non poteva quindi rimanere immune dal revival islamico degli anni ’30-’40; la dominazione anglo-egiziana fu sicuramente il fattore principale che rese possibile lo sviluppo di un sentimento anticolonialista e anti-occidentale che costituiva, come già osservato, uno degli elementi chiave del fondamentalismo islamico.
Nel 1945 una delegazione egiziana dei Fratelli Musulmani venne inviata in Sudan e tenne varie conferenze a Khartoum e Omdurman. La prima unità dei Fratelli Musulmani sudanesi apparve nel 1949 ed era considerata un’estensione dell’organizzazione egiziana. Contemporaneamente, negli anni ’40, alcuni studenti sudanesi al Cairo furono introdotti alla dottrina dei Fratelli Musulmani e formarono l’Associazione degli Studenti Sudanesi all’interno dell’università, con lo scopo di combattere i comunisti. Il sentimento anti-comunista ispirò la nascita di un’altra organizzazzione: nel 1947 Ṣā‘im Muḥammad Ibrāhīm fondò il Movimento Islamico della Liberazione (Islamic Liberation Movement, ILM) al Gordon College, con lo scopo di contrastare il monopolio comunista della attività studentesche; inoltre, i leader di tale movimento iniziarono una campagna per l’implementazione di uno stato islamico socialista.
I tre gruppi organizzarono una conferenza il 21 agosto 1954 con lo scopo di creare un’associazione unica: fu così stabilita L’Organizzazione dei Fratelli Musulmani Sudanesi, basata sugli insegnamenti di Ḥasan al-Bannà. Inizialmente il movimento aveva tessuto relazioni con gli Ufficiali Liberi egiziani; ciononostante, il fallito attentato a Nāṣir nell’ottobre 1954, con conseguente persecuzione dei FM egiziani, portò i loro omologhi sudanesi a rompere i legami con l’Egitto, a dimostrare contro Nāṣir e ad unire le forze con il partito Umma, il quale invocava l’indipendenza dall’Egitto ed era già stato protagonista di manifestazioni, la più significativa quella contro il generale Naguib nel 1954, che aveva provocato vari morti tra gli Anṣār.
In seguito a tali avvenimenti, il movimento si divise in due correnti: una premeva per l’azione radicale ma ebbe poco seguito, mentre una seconda, capeggiata da Ḥasan al-Turābī, poneva l’accento sull’educazione della popolazione (in linea con quanto abbiamo sottolineato nella sezione precedente) e riuscì a conquistare, come vedremo, un ampio supporto, soprattutto all’interno delle università e nelle aree urbane.
Fu proprio tale corrente che, nel 1956, iniziò a compiere i primi passi all’interno della politica sudanese, inserendosi nell’intenso dibattito riguardante la nuova costituzione.