Skip to content

Quando il gusto diventa protagonista: Cioccolatò e altri eventi

La diffusione del cioccolato in Europa e le sue principali invenzioni

L’ albero del cacao è nato perlomeno quattromila anni fa nei bacini dei fiumi Orinoco e Rio delle Amazzoni e furono i Maya, che lo chiamavano cacahoaquahuitl, ad introdurlo nell’America Centrale; furono anche i primi a iniziare a coltivare la pianta del cacao. Successivamente ai Maya anche gli Aztechi iniziarono la coltura del cacao e in seguito la produzione di cioccolata; associavano il cioccolato a Xochiquetzal, la dea della fertilità.
Il cacao venne citato per la prima volta da Cristoforo Colombo nel diario del primo viaggio (1492). Ne riparlò nel 1502 durante il suo quarto e ultimo viaggio in America: sbarcò in Honduras dove ebbe l'occasione di assaggiare una bevanda a base di cacao ma non dette alcuna importanza alla scoperta, probabilmente non particolarmente colpito dal gusto amaro della bevanda.
Per i popoli centroamericani, invece, era un toccasana, una scossa di energia, amplificava le risorse del corpo e dello spirito. Nel 1519 Hernan Cortés sbarcò sulla costa orientale del Messico e fu scambiato per il dio Qutzalcoatxoco-huatl in calici d’oro. Cortés riconobbe subito le potenzialità del cioccolato, al di là del sapore disgustoso della bevanda trovata piccante e amara, e ne intuì le proprietà nutritive, energetiche e stimolanti. Gli Aztechi gli offrirono una piantagione di cacao in omaggio e quindi possiamo presumere che Cortés, richiamato in patria nel 1527, sia stato tra i primi a portare in Europa le fave brune e proporle al suo imperatore Carlo V. Ma non ci sono prove documentate. Ci sono altre teorie su come il cioccolato abbia attraversato l’Atlantico: 1) Padre Olmedo, un monaco francescano che viaggiava nell’entourage di Cortés, portò con sé i sacchi quando tornò a casa; 2) un monaco cistercense chiamato fra’ Aguilar, che aveva raggiunto il Messico con i primi conquistadores, inviò i primi chicchi di cacao, insieme a una ricetta per la bevanda, a don Antonio de Alvaro, priore del monastero di Piedra, in Aragona (D’Agliano, 2008).
Il commercio transoceanico del cacao iniziò solo nel 1585, anno in cui il primo carico di chicchi raggiunse Siviglia da Veracruz. Che la storia del cioccolato cominci in Spagna ci sono pochi dubbi: Siviglia rappresentò il punto d’entrata, ma fu Madrid a vedere la prima fioritura di una cultura europea del cioccolato. Le autorità municipali, temendo che il consumo sfrenato di cioccolata potesse fornire al mondo un’immagine sbagliata della città, fecero di tutto per stroncare il nascente commercio del prodotto. Nel 1644 il sindaco di Madrid promulgò un decreto in base al quale nessuno, né in un negozio, né in casa propria, né in qualunque altro luogo, poteva vendere la cioccolata da bere. Tuttavia questo non equivaleva a proibire la vendita del cioccolato in forma solida, come pastillas da sciogliere in acqua, né era vietato consumare la cioccolata in casa. Ecco quale fu la scappatoia grazie alla quale la moda si diffuse e prosperò (Richardson, 2003).
Per tutto il XVI secolo l’uso del cacao rimase strettamente confinato alla Spagna. Nel resto dell’Europa la cioccolata fu accolta con diffidenza. Ci si faceva delle domande: la cioccolata era nutriente? Creava assuefazione? Provocava l’acne? La si poteva considerare un vero e proprio cibo? Favoriva il sonno oppure rianimava? Faceva ingrassare o aveva l’effetto opposto? Solo nel secolo successivo la conoscenza della nuova bevanda cominciò faticosamente a filtrare al di fuori del mondo iberico.
A cavallo tra il ‘500 e il ‘600 la cioccolata giunse in Italia, precisamente in Piemonte, grazie a Caterina, figlia di Filippo II di Spagna, che sposò nel 1585 Carlo Emanuele I, duca di Savoia. Il cacao arrivò a Firenze nel 1606 grazie a Francesco d’Antonio Carletti, un uomo d’affari fiorentino che alla fine del Cinquecento aveva fatto il giro del mondo, arrivando a visitare le piantagioni di cacao in Salvador, descrivendone tutte le fasi di lavorazione. Ne parlò con interesse e scrisse che la cioccolata era una bevanda che faceva bene all’organismo e si beveva ormai sia al mattino sia alla sera. Non era più una bevanda amara perché veniva addolcita con lo zucchero. Per chi dovesse trovarsi in viaggio, scriveva Carletti, esistevano ormai delle confezioni apposite, ossia delle scatole piene di pastiglie di pasta di cacao che si scioglievano velocemente in acqua calda (D’Agliano, 2008).
Alla fine del Cinquecento la cioccolata giunse nei Paesi Bassi e arrivò in Francia con il matrimonio di Luigi XIII con Anna d’Austria. Sembra che la nuova regina si fosse portata dalla natia corte tutto il necessario per preparare la sua amata bevanda. Anche Alphonse de Richelieu, cardinale di Lione e fratello maggiore del più noto Richelieu, ministro del Re Sole, beveva la cioccolata per calmare la sua milza e pacificare il suo carattere furioso e folle. Il cardinale Mazarino, successore di Richelieu nel 1643, ebbe una particolare passione per la cioccolata e portò dall’Italia due cuochi esperti nell’arte di preparare il cioccolato.
Un ulteriore impulso al consumo del cioccolato in Francia venne dato dall’infanta Maria Teresa di Spagna, andata in sposa a Luigi XIV nel 1660: ella portò da Madrid il suo seguito di dame di corte e queste, come la sovrana, bevevano tutte cioccolata.
Verso la metà del ‘600 la cioccolata si insinuò nella vita inglese insieme al caffè e al tè; all’inizio la nuova bevanda fu una parente poverissima delle prime due. Le coffee-house erano di gran moda e se la cioccolata veniva bevuta in questi locali rappresentava comunque qualcosa di secondario rispetto all’attività principale. In alcuni di questi locali si poteva acquistare cioccolato in polvere insieme a una lista di istruzioni su come preparare la bevanda a casa propria. La cioccolata non suscitò lo stesso livello di passione. Delle tre nuove bevande era la meno potente come stimolante e quindi veniva considerata un preparato più calmante che eccitante. Era anche associata più strettamente al sesso femminile rispetto al caffè o al tè: le coffee-house erano locali riservati esclusivamente agli uomini e il caffè potrebbe essere stato considerato una bevanda inappropriata per le signore. Nel 1657 fu aperta la prima cocoa-house a Londra gestita da un francese in Bigshogate street (Knapp, 1923).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Quando il gusto diventa protagonista: Cioccolatò e altri eventi

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Monica Mogavero
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Scienze del turismo
  Relatore: Laura Bonato
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 99

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

alimentazione
cibo
cioccolato
gastronomia
cacao
cioccolatini
cucina italiana
chocobarocco
cioccolosità
alè chocolate
choccoshow
altrocioccolato
eurochocolate

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi