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La tutela della concorrenza nell'ordinamento costituzionale italiano

Le origini della concorrenza, ostacoli e resistenze

Prima di analizzare i tratti fondamentali della legislazione italiana antitrust, è opportuno effettuare una puntuale indagine sulle origini della concorrenza e sulle sue finalità . Il termine «concorrenza» può assumere due diversi significati ed entrambi presuppongono la definizione di «mercato».
La prima accezione è quella di rivalità, competizione tra le imprese; la seconda accezione è costituita dalla situazione di compresenza di operatori in un mercato, ciascuno dei quali offre una quota talmente piccola dello stesso prodotto/servizio, da non riuscire singolarmente ad influenzare il livello dei prezzi.

Una disciplina della concorrenza si po’ dire che nasce soltanto con lo Sherman Act statunitense del 1890. Prima di quel momento, le limitazioni nei confronti di monopoli ed intese restrittive erano molto deboli e di discutibile efficacia, infatti lasciavano spazio al potere di mercato di imprese già molto forti. Proprio lo Sherman Act ha riconosciuto a coloro i quali operano nel mercato, concorrenti e consumatori, il diritto effettivo di fare valere i propri interessi verso simili condotte d’impresa.

Il dato fattuale è che solo nel dopoguerra il diritto antitrust si diffonde in altri paesi ed ordinamenti. Le regole in esame, volendo coglierne il comune denominatore, vietano comportamenti ed operazioni di imprese che restringono l’autonomia degli altri operatori economici, poiché limitano o escludono la concorrenza.
Progressivamente queste regole hanno assunto rilievo anche nei confronti dei pubblici poteri, condizionando i legislatori ed altre pubbliche autorità che dettano regole in materia economica. Nel nostro paese, sin dalle prime legislature repubblicane, le varie forze politiche avevano palesato la necessità di un puntuale intervento in materia di concorrenza.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La tutela della concorrenza nell'ordinamento costituzionale italiano

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Litrico
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Emilio Castorina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 103

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