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Materiali e certificazione ambientale degli edifici - Il ruolo dei materiali nella certificazione LEED

Il protocollo LEED: una sorta di manuale di progettazione

Dall’applicazione del protocollo sull’edificio di progetto declinato in tre varianti materiche è emersa la validità del metodo non come mezzo di certificazione passiva da applicare esclusivamente alla fase d’uso ma come manuale di progettazione in grado di condizionare l’intero processo di scelte legate al progetto, dalla fase di progettazione a quella di costruzione fino alla fase d’uso.

E’ un sistema multilivello che coinvolge diversi attori in diverse fasi progettuali e costruttive. Questo approccio capillare consente, al livello più ampio, di orientare le scelte strategiche condizionando gli indirizzi strategici di settore.
Una importante questione che si pone è la seguente: è meglio lavorare su un edificio ex novo o su una ristrutturazione?

Il protocollo LEE D Italia, soprattutto nella categoria MR “Materiali e Risorse,” riserva crediti esclusivamente a progetti che contemplino il riuso di materiali, murature, solai , coperture ed elementi non strutturali interni per un totale di 6 punti utili. Questi ,per definizione, possono essere riconosciuti solo a progetti che vanno a modificare una situazione già in atto, quindi su progetti di restauro, ristrutturazione e riuso ma non su edifici di nuova costruzione.
Il punteggio ottenuto nel nostro caso di esempio, nuova costruzione che non contempla il riuso, passa da :
C.A.=5/14 ; AC=6/14 ; LE 5/14
a C.A.=5/8 ; AC=6/8 ; LE 5/8
In rapporto da:
C.A.=2.8 ; AC=2.33 ; LE 2.8
a C.A.=1.6 ; AC=1.33; LE 1.6

Da una lettura iniziale , prendendo in considerazione tutti i crediti che compongono la categoria MR il rapporto tra punteggio conseguito e punteggio totale disponibile è di 1/3; molto deludente.
Se però si leggono più attentamente i dati e dal conteggio del punteggio totale disponibile si tolgono i 6 punti a cui non è possibile accedere esclusivamente perché il progetto è una nuova costruzione il rapporto diventa 1/ 1.5 ;molto buono. La scelta di riservare alcuni crediti esclusivamente a progetti che contemplino il riuso di materiali e/o parti non strutturali interne è secondo noi dovuta al fatto che il metodo di applicazione del protocollo LEED presuppone il controllo di ogni singolo aspetto, fase e processo lavorativo per ottenere il certificato. Trova quindi un ambiente ideale nei progetti di nuova costruzione in cui tutto può essere ancora deciso, verificato, controllato e instradato mentre inizia ad avere un certo attrito , verificabile anche a livello di punteggio, se si applica a situazioni preesistenti magari in contesti con importanti stratificazioni storiche e artistiche come l’Italia dove diventa necessario trovare un valido compromesso.

La scelta di intervento tra nuovo ed esistente è una questione che non riguarda esclusivamente il progettista ma è un discorso più che altro di strategie di settore, è un incentivo di una determinata politica rispetto a un’altra. Il fatto che derivi da un modello americano sicuramente porta con se un approccio culturale al territorio che deriva da fattori morfologici e spaziali, esigenze di spazio e presenze storiche e situazioni completamente diverse dai canoni Europei e Italiani. Un approccio non sbagliato ma sicuramente diverso ed è per questo che l’uniformazione a “canoni internazionali” in un territorio morfologicamente complesso come l’Italia risulta difficoltoso soprattutto nella fase di approccio iniziale; in compenso porta a buoni vantaggi se applicato correttamente anche a livello di tutela e salvaguardia di opere di indubbio valore storico , artistico e architettonico.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Materiali e certificazione ambientale degli edifici - Il ruolo dei materiali nella certificazione LEED

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Nodari
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Politecnico di Milano
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura Sostenibile
  Relatore: Andrea Campioli
Coautore: Daniele Piazzola - Stefano Lamorte
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 333

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