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Il Life Settlement e la cartolarizzazione del rischio vita

Le tipologie di polizze interessate

Per poter meglio analizzare tutti gli attori del mercato secondario delle polizze vita è fondamentale richiamare le principali caratteristiche delle diverse tipologie di contratti di assicurazione sulla vita potendo, quindi, segnalare quali, per struttura e funzione, sono quelli più adatti ad un’operazione life settlement.

Nel ramo vita le polizze possono essere distinte in due grandi macro-categorie: la permanent insurance e la term insurance.
Con il termine permanent insurance facciamo riferimento ad un tipo di contratto assicurativo la cui durata è l’intera vita dell’assicurato e, in generale, viene a maturate, durante l’esistenza del contratto, un valore monetario che viene corrisposto alla scadenza della polizza cioè nel momento in cui si verifica il decesso del sottoscrittore insieme al capitale assicurato. Le polizze, invece, ricomprese nella categoria term insurance non prevedono alcun cash value aggiuntivo ma forniscono soltanto i benefits previsti dalla polizza nel momento in cui si verifica l’evento assicurato purché si manifesti entro un termine prefissato nel contratto. Bisogna comunque dire che le compagnie assicurative garantiscono una particolare flessibilità dando la possibilità agli assicurati di convertire una term insurance in una permanent insurance sempre che il contratto originario lo preveda.

Un’ulteriore divisione è tra le polizze dette participating e le non-participating: con il primo termine si fa riferimento alla possibilità per l’assicurato di poter partecipare al surplus generato dalla compagnia attraverso un utile che si origina dal valore del premio che eccede l’importo necessario a coprire i caricamenti per le spese, i pagamenti in caso morte e quanto deve essere destinato alla costituzione delle riserve; in pratica, si partecipa all’utile maturato dagli investimenti societari.
Le polizze che sono oggetto di transazione nel mercato del life settlement sono ovviamente le polizze permanent life dal momento che per le loro caratteristiche si prestano meglio ad essere negoziate sul mercato secondario.

Tra le permanent life andiamo adesso ad elencare le diverse tipologie di contratti partendo dalle polizze universal life che rappresentano all’incirca il 95 % delle polizze scambiate sul mercato life settlement.

Le universal life possono essere definite come una combinazione di un conto risparmio e una polizza assicurativa sulla vita. Il premio è versato in un conto e il saldo di questo conto frutta un interesse in base ad un tasso prefissato (current crediting rate). Questo tasso d’interesse è legato alle performance che l’impresa consegue sugli investimenti realizzati attraverso le somme riscosse dalle polizze e nel caso di specie, sono generalmente investimenti a lungo termine a tasso fisso in titoli di stato. La compagnia, inoltre, addebita sul conto gli oneri connessi alle spese di mantenimento e gestione della polizza nonché uno specifico importo che riflette il mortality risk assunto dall’impresa.
Il surrender value di una polizza universal life è sempre minore o uguale al valore del conto perché la compagnia applica dei costi aggiuntivi nel caso si verifichi il riscatto, ad esempio, le compagnie applicano delle commissioni qualora si realizzi il riscatto dopo pochi anni dall’emissione al fine di coprire le spese sostenute per il rilascio della stessa polizza (come i costi di underwriting e i costi per l’agente che ha procurato il contratto).

Una variante della universal life è la polizza variable universal life: si tratta di un contratto che ha molte caratteristiche in comune con le universal life distinguendosi dalle stesse per la gestione del conto di risparmio.
Nelle universal life gli importi che costituiscono il conto vengono investiti in titoli a lungo termine a tasso fisso minimizzando così l’esposizione al rischio di credito in modo tale che il tasso di interesse corrisposto sul conto, anche se basso, è relativamente stabile. Nel caso, invece, di una variable universal life viene introdotto un fattore di discrezionalità per il titolare della polizza che può così scegliere di scomporre il suo conto in tanti sub-importi sempre gestiti dalla compagnia da investire in differenti assets con differenti livelli di rischio. Naturalmente l’opportunità di diversificare gli investimenti permette all’assicurato di beneficiare di un rendimento maggiore a fronte di una maggiore volatilità. Bisogna poi aggiungere che sia le universal life che le variable universal life prevedono che il premio sia flessibile perciò sono anche definite come polizze vita a premio flessibile.

Un altro tipo di polizza che ben si adatta alle caratteristiche del mercato life settlement è la whole life: si tratta di un contratto che offre una copertura fino al decesso dell’assicurato. L’assicurato paga un premio fisso annuale durante la propria vita per garantire ai beneficiari designati nella polizza di poter usufruire di un capitale dopo il suo decesso. I premi sono in genere costanti basati sul valore attuariale necessario a coprire l’obbligo assunto per tutta la vita dell’assicurato; in questo modo i premi pagati nei primi anni della stipula della polizza saranno maggiori rispetto ai costi effettivamente sostenuti per far fronte al mortality risk.
Una polizza whole life si costituisce, quindi, di due componenti: la parte assicurativa e quella d’investimento. I premi periodici vengono utilizzati per coprire i costi sostenuti dall’impresa assicurativa per mantenere la polizza; ciò che residua del premio, una volta coperti i suddetti costi, viene convogliato in un apposito fondo d’investimento. Nel mercato USA le compagnie di assicurazione investono usualmente questo surplus in attività a basso rischio e a rendimento certo in modo da accumulare il cosiddetto cash value.
Di solito la polizza include una clausola di recesso che permette all’assicurato di incassare il valore del fondo in alternativa al valore di riscatto (surrender value). Il cash value della polizza dipende dalle dimensioni dei premi (fissi) al netto dei costi; nelle whole life il fatto che i premi siano fissi e che parte degli stessi dovrà compensare i costi per il mantenimento della polizze, che possono crescere con il passare del tempo, rende decrescente il surplus da investire.
La whole life combina, quindi, sia i tratti caratterizzanti delle term life (il premio è fisso) sia quelli delle permanent life (la determinazione di conto di risparmio all’interno della polizza e il pagamento del capitale assicurato al decesso dell’assicurato senza una limitazione temporale).
Dopo aver analizzato le principali tipologie di polizze che vengono scambiate nel mercato del life settlement americano possiamo fornire una breve analisi delle diverse tipologie di contratti venduti sul mercato assicurativo italiano: la finalità di quest’analisi sarà quella di individuare quali sono le forme contrattuali che meglio si potrebbero adattare alla nascita di un mercato del life settlement anche per l’Italia.

Le assicurazioni sulla vita possono essere distinte in tre categorie principali:
* polizze caso morte;
* polizze caso vita;
* polizze miste.

Le assicurazioni caso vita prevedono che la compagnia di assicurazioni garantisca al beneficiario indicato dalla polizza una prestazione (capitale o rendita) nell'eventualità in cui l'assicurato sia ancora in vita alla scadenza del contratto. Nell'ambito delle polizze caso vita è possibile individuare alcune forme assicurative specifiche:
* polizze a rendita immediata: a fronte di un premio unico versato al momento della sottoscrizione del contratto, l'assicuratore si impegna a corrispondere all'assicurato una rendita immediata o a partire dal primo anno, alle scadenze ed alle condizioni previste dal contratto;
* polizze a rendita differita: prevedono che la compagnia di assicurazioni corrisponda una rendita all'assicurato dopo un certo periodo di tempo definito contrattualmente, nell'eventualità che questi sia ancora in vita in quella data;
* polizze a capitale differito: vedono la presenza di un premio da pagare in soluzione unica o a scadenze prefissate dall'assicurato. Comportano il pagamento di una certa somma al beneficiario della polizza nell'eventualità in cui l'assicurato sia ancora in vita dopo una certa data stabilita contrattualmente. Le polizze a capitale differito possono prevedere una controassicurazione ossia la compagnia di assicurazioni garantisce ai beneficiari della polizza la restituzione dei premi versati al netto delle imposte nell'eventualità in cui l'assicurato non sia in vita al termine del periodo di differimento.

Le assicurazioni caso morte stabiliscono il pagamento del capitale assicurato da parte della compagnia di assicurazione nel momento in cui si verifica il decesso dell’assicurato. Per la determinazione del premio assicurativo, la compagnia di assicurazioni fa riferimento ad apposite tavole di mortalità ricavate da statistiche che prendono in considerazione un gran numero di fattori, distinguendo altresì il rischio tra sesso, professione e età. Le assicurazioni caso morte possono essere a loro volta distinte in due ulteriori categorie:

* polizze caso morte temporanee: sono delle polizze "puro rischio" o "a fondo perduto"; se non si verifica il decesso dell'assicurato entro i termini temporali stabiliti contrattualmente, la compagnia non deve versare alcuna prestazione e i premi versati dall'assicurato restano acquisiti dalla stessa. Si tratta di una tipologia contrattuale che nella pratica assicurativa statunitense è denominata term life insurance in contrapposizione alla permanent life insurance.
* polizze caso morte a vita intera: sono invece polizze "a prestazione sicura" e prevedono che il capitale morte sia versato ai beneficiari della polizza indipendentemente dal momento in cui avvenga il decesso dell'assicurato.

La differenza di fondo tra queste due tipologie contrattuali è che nel caso di una temporanea caso morte l’incertezza è legata sia al “se” che al “quando” si verifica l’evento assicurato; nel caso, invece, di una vita intera il pagamento del capitale assicurato rappresenta un impegno certo per la compagnia di assicurazione quindi l’incertezza è solo sul “quando” si dovrà sostenere tale esborso.
Naturalmente al fine di considerare quali sono le tipiche polizze sottostanti ad un contratto life settlement l’attenzione sarà interamente focalizzata sulle polizze vita caso morte.
Prendiamo ora in considerazione la prima categoria di assicurazione menzionata, le polizze temporanee caso morte. Queste polizze denominate anche come assicurazioni puro rischio (tale nome è riconducibile al fatto che, se non si verifica il decesso dell'assicurato entro le scadenze previste dalla polizza, la compagnia di assicurazioni non è tenuta a versare alcun capitale o rendita), hanno come funzione principale la tutela dei beneficiari, generalmente la famiglia dell’assicurato, dalle conseguenze negative di tipo finanziario che possono insorgere in caso di decesso dello stesso.

Le polizze temporanee caso morte prevedono il versamento di un capitale o di una rendita ai beneficiari indicati nella polizza in caso di decesso dell'assicurato entro le scadenze previste dal contratto di assicurazione.
La temporanea caso morte comporta la presenza di un premio da versare alla compagnia di assicurazioni in base alle condizioni e alle scadenze previste dal contratto il cui ammontare è legato ai calcoli attuariali fatti sulla base di diversi parametri (età, sesso).

E' possibile individuare quattro forme di polizze temporanee caso morte:
* polizze caso morte temporanee a capitale e premio annuo costante: la compagnia verserà all'assicurato una certa somma di denaro, stabilita nel contratto, nell'eventualità in cui all'interno della durata contrattuale si verifichi la morte dell'assicurato;
* polizze temporanee caso morte a capitale decrescente: il valore nominale della prestazione diminuisce nel corso della vita della polizza. Può, ad esempio, ricorrere ad una polizza caso morte a capitale decrescente chi ha acceso un finanziamento e vuole tutelare la propria famiglia in caso di premorienza. Le conseguenze negative di natura economica che conseguirebbero dalla morte dell'assicurato nel momento in cui è stato appena acceso un finanziamento sono ben maggiori rispetto a quelle che si avrebbero nell'eventualità in cui un prestito sia quasi già stato saldato nella sua interezza.
* polizze caso morte temporanee a capitale e premio annuo crescente: possono prevedere che il capitale che costituisce la prestazione della compagnia di assicurazioni cresca con il passare del tempo, ad esempio, per far fronte ad una crescente inflazione;
* polizze temporanee caso morte a capitale rivalutabile: prevedono prestazioni e premi che possono essere rivalutati nel corso del tempo.

Le assicurazioni caso morte a vita intera (whole life) sono assicurazioni sulla vita che prevedono il pagamento di un determinato capitale ai beneficiari della polizza da parte della compagnia di assicurazioni qualora si verifichi il decesso dell'assicurato, in qualsiasi momento questo avvenga.
La principale finalità di questa polizza è quella di garantire un capitale certo ai beneficiari designati dall'assicurato in caso di morte dello stesso. All'interno del premio da corrispondere alla compagnia di assicurazioni è prevista una componente destinata a coprire il rischio premorienza dell'assicurato ed un'altra per l'accumulazione del capitale (premio di risparmio).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Life Settlement e la cartolarizzazione del rischio vita

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Informazioni tesi

  Autore: Costabile Gallo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Economia
  Corso: Finanza
  Relatore: Maurizio Pompella
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 199

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