Nuove forme di responsabilità penale internazionale dell'individuo: La Joint Criminal Enterprise

I giudici dei Tribunali ad hoc per la ex Jugoslavia ed il Ruanda hanno individuato gli elementi oggettivi necessari affinché un individuo possa essere incriminato sulla base del modello di colpevolezza della Joint Criminal Enterprise. Il primo requisito oggettivo consiste nella presenza di una pluralità di persone coinvolte nella commissione di un crimine, le quali non devono necessariamente appartenere ad una struttura organizzativa di tipo militare, politica o amministrativa, ma devono essere identificabili in ragione del piano criminoso comune.

Il secondo requisito oggettivo è rappresentato dall'esistenza di un piano, di un accordo comune, diretto alla commissione di un crimine. Come precisato dai giudici del TPY nel caso Tadic, tale common plan/purpose, non deve essere necessariamente espresso, concordato o formulato preventivamente, ma, al contrario, può anche materializzarsi improvvisamente e in modo tacito e può dedursi dal semplice fatto che una pluralità di persone abbiano agito all'unisono.
In ogni caso requisito necessario affinché un soggetto possa essere ritenuto responsabile secondo il modello della Joint Criminal Enterprise è che l'imputato abbia condiviso il piano criminoso con l'esecutore materiale del crimine.

In merito al requisito della condivisione del piano criminoso assume rilievo la sentenza della Camera d'Appello del TPY nel caso Brdanin che, rovesciando la sentenza della Camera di prima istanza, ha chiarito che un membro di un'impresa criminale comune può essere ritenuto responsabile per i crimini commessi dall'autore principale, purché venga dimostrato che il crimine in questione sia imputabile ad uno dei membri del medesimo gruppo e che ne venga condiviso l'intento criminoso; tale principio è stato successivamente ribadito nelle sentenze di primo grado del TPY nei casi Martic e Mrksic .