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Ancona nella R. S. I. (6 ottobre 1943 - 18 luglio 1944)

L'occupazione tedesca ad Ancona



Dopo l'8 settembre la dittatura di Mussolini e delle sue camicie nere sembrava già un lontano ricordo. Gli squadristi anconetani erano infatti rinchiusi da diversi giorni nel carcere di S. Palazia e solo il direttore fascista del quotidiano locale Corriere Adriatico, Luigi Spazzi, poteva ancora esercitare la sua professione grazie al permesso del prefetto Sacchetti. 
Per le autorità militari ormai il pericolo maggiore era rappresentato dai disordini che la popolazione avrebbe potuto creare in un momento in cui era necessaria invece la massima calma.

Tuttavia le manifestazioni di giubilo che ebbero luogo alla notizia dell'armistizio furono di scarsa rilevanza e vennero peraltro prontamente sciolte senza alcun incidente dall'intervento della polizia.
A questo punto la “concentrazione” antifascista pensò di avere finalmente la possibilità di prendere in mano la situazione e cercò di organizzare un piano di difesa della città. 
La prima cosa da fare era rispedire a casa Luigi Spazzi visto che un fascista a capo del Corriere Adriatico risultava ormai fuori luogo.
Senza contare che, per difendere Ancona da una prevedibile invasione tedesca, sarebbe stato determinante l'apporto della cittadinanza e solo un quotidiano era in grado di informarla e stimolarla a dovere.

Il prefetto tentò inutilmente di opporsi a questa iniziativa: il giornale venne occupato senza difficoltà il 9 settembre e la direzione politica fu affidata ad un comitato provvisorio composto dal repubblicano Marinelli, dal comunista Tommasi e dal cattolico Renato Gigli.
Tutto sembrava quindi volgere a favore di questi antifascisti, eppure essi nei giorni seguenti cercarono di non accanirsi contro gli esponenti del vecchio regime e il perché lo si può dedurre dalle parole del Marinelli: “Ho sempre considerato degno di maggior rispetto il giovane squadrista che cadeva sulle strade e pagava con la vita l'illusione di continuare la tradizione garibaldina, piuttosto che il politicastro pronto alle più vergognose abiure, pronto a tutte le camicie, pronto a tutti gli affari, spiando dietro le imposte il vento che tira sulle pieghe della bandiera nazionale”, parole che ci sentiamo di condividere pienamente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Ancona nella R. S. I. (6 ottobre 1943 - 18 luglio 1944)

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Informazioni tesi

  Autore: Massimo D'Agostino
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1998-99
  Università: Università degli Studi di Macerata
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere moderne
  Relatore: Michele Millozzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 135

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Parole chiave

storia
fascisti
repubblicani
bombardamenti
tedeschi
ancona

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