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Costruire l'inimmaginabile: lo spostamento della prospettiva nei documentari DEFA sull'orrore nazista

La questione ebraica: presenza e assenza nei documentari

Nell’ambito di questa tesi si è deciso di focalizzare l’attenzione esclusivamente sull’analisi dei documentari prodotti dalla DEFA sul tema dei campi di concentramento e della “Shoah”, tralasciando invece i film di finzione. Il motivo di questa scelta è da ricercare nella scarsità di materiale critico e analitico in merito ai documentari, che fino ad oggi sembrano essere stati quasi completamente ignorati da studiosi del settore, a differenza dei film che invece sono stati ampiamente indagati, analizzati e discussi.
Nonostante la produzione documentaria alquanto esigua – come già accennato nei precedenti capitoli, sono stati realizzati dodici documentari in quarant’anni – la brevità di ciascun documentario – la durata media è di trenta minuti – e la funzione marginale assegnatagli dal governo – quella cioè di Vorfilm o di film-discussione nelle case della cultura – si tratta di lavori molto importanti in riferimento alla Vergangenheitsbewältigung tedesco-orientale, la cui analisi ha molto da offrire. I documentari che verranno presi in considerazione sono solo sette: Todeslager Sachsenhausen (1946), Mahnung für alle Zeiten (1959), Weimar liegt bei Buchenwald (1960), Memento (1966), Frauen in Ravensbrück (1968), Ein Weimarfilm (1976) e Erinnern heißt Leben (1987). I documentari non verranno affrontati e indagati singolarmente, bensì a partire da blocchi tematici in comune tra più documentari. Lo scopo sarà quello di vedere in che modo lo stesso tema viene affrontato da registi diversi sia a livello delle immagini, sia della musica sia del montaggio. Sarà interessante vedere come il modo in cui viene affrontato il passato e il messaggio che giunge allo spettatore è differente in queste sette produzioni. Inoltre la realizzazione di questi sette documentari si dipana nell’arco di tutti i quarant’anni del governo DDR, per cui altrettanto importante sarà capire se e quali differenze ci sono a seconda del decennio – e quindi del contesto politico – in cui sono stati girati. L’analisi di questi documentari si dipanerà a partire da tre differenti filoni: il primo comprende i documentari che affrontano il tema delle persecuzioni esclusivamente in riferimento al tema dell’antifascismo. Questo significa che gli ebrei non vengono praticamente mai menzionati. I documentari appartenenti a questa categoria sono tre: Todeslager Sachsenhausen (1946) di Richard Brandt, Mahnung für alle Zeiten (1959) e Weimar liegt bei Buchenwald (1960). Il secondo gruppo racchiude invece i due documentari che affrontano la questione ebraica, ovvero Memento (1966), Frauen in Ravensbrück(1968). Infine l’ultimo blocco di analisi comprende quei documentari in cui il tema dei campi di concentramento sembra essere apparentemente marginalizzato poiché trattato esclusivamente in quanto ultima tappa di una cronistoria più ampia, ma in realtà si rivelano essere i due film che riescono maggiormente ad indagare l’orrore nazista. I due documentari in questione sono Ein Weimarfilm (1976) e Erinnern heißt Leben (1987).
Infine nel corso dell’analisi di ciascun gruppo di documentari verranno messe in evidenza le contrapposizioni, sia a livello contenutistico che dell’impianto stesso del documentario, con due famose produzioni francesi contemporanee: Nuit et Brouillard (1956) di Alain Resnais e Shoah (1986) di Claude Lanzmann. Si è scelto di fare un confronto con queste due produzioni francesi per evidenziare luci e ombre dei documentari DEFA. I due registi francesi si dimostrano maggiormente in grado di indagare il tema della Shoah mostrandolo nella sua interezza. Ma soprattutto ciò che ne deriva è un prodotto “pulito” e privo di alcuna influenza politica che ne condiziona inquadrature, parole e montaggio. Inoltre questi due film mostrano che c’è stata un’evoluzione nel modo in cui viene affrontato il tema della Shoah che quasi mai si è verificata nei film DEFA, probabilmente perché sempre influenzati e comandati dalle esigenze politiche del partito.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Costruire l'inimmaginabile: lo spostamento della prospettiva nei documentari DEFA sull'orrore nazista

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Pauri
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Ferrara
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lingue e Letterature Straniere
  Relatore: Matteo Galli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 124

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Parole chiave

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documentari
campi di concentramento
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nazismo
ebrei
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repubblica democratica tedesca

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