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Intercettazioni telefoniche e libertà di informazione: il caso della c.d. "legge bavaglio"

"Legge bavaglio": Italia sotto osservazione

Il confronto.scontro sulla questione delle intercettazioni, che ha segnato l'intera XVI legislatura, è stato anche uno degli elementi che ha maggiormente influito sull'immagine dell'Italia nelle analisi della libertà d'informazione nei vari Paesi. Ogni anno, ad esempio, Reporter senza frontiere stila una classifica dei vari Paesi del mondo rispetto alla loro libertà di stampa. Nella classifica del 2011-2012 si nota come vi sia stata una maggiore repressione in gran parte dei Paesi, risultato che è stato fortemente influenzato anche dalle proteste dell'ultimo periodo, dagli atti di censura e dagli attacchi fisici ai giornalisti, mai così numerosi.

Ai primi posti della classifica si trovano tre Paesi dell'Europa settentrionale: la Finlandia, la Norvegia, e i Paesi Bassi, rispettivamente al primo, secondo e terzo posto. Questi sono Paesi nei quali la democrazia è molto forte. Entrano quest'anno nei primi venti posti due Paesi africani nei quali durante l'anno passato non è stato tentato di ostacolare il lavoro dei media: Capo Verde e Namibia. L'Italia si trova, invece, al 61° posto nella classifica, in discesa di più di dieci posizioni rispetto all'anno precedente, in quanto non è riuscita ad affrontare la questione delle violazioni delle libertà dei media, a causa della mancanza della volontà politica al riguardo.
Anche gli Stati Uniti scendono in classifica di 27 posizioni, discesa causata dai molti arresti di giornalisti in occasione delle proteste del movimento "Occupy Wall Street". Infine, agli ultimi posti della classifica troviamo Paesi come Eritrea, Turkmenistan e Corea del Nord, caratterizzati dalle loro dittature assolute, le quali non consentono libertà civili.

Anche l'organizzazione indipendente statunitense Freedom House, ha stilato anche per l'anno 2012 un rapporto sulla libertà di stampa nel mondo, utilizzando però una diversa classificazione rispetto a Reporter senza frontiere, basata sulla distinzione tra Paesi "liberi", "parzialmente liberi" e "non liberi". Secondo questo rapporto, su un totale di 197 Paesi analizzati lo scorso anno, vi sono 66 Paesi liberi, 72 Paesi parzialmente liberi e 59 Paesi non liberi. Prendendo in considerazione questa classificazione, ne consegue che il 40,5% della popolazione mondiale vive in un Paese dove la stampa non è libera, il 45% dove essa è parzialmente libera e solamente il 14,5% dove questa è libera. Secondo questo rapporto la libertà di stampa in Italia è aumentata solo in seguito alle dimissioni di Silvio Berlusconi da Presidente del Consiglio, come si può leggere nel paragrafo: "Italy's civil liberties rating improved from 2 to 1 due to a reduction in the concentration of state and private media outlets following Silvio Berlusconi's resignation as prime minister in November (2011)".

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Intercettazioni telefoniche e libertà di informazione: il caso della c.d. "legge bavaglio"

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Zambiasi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Libera Università degli Studi di Bolzano
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Giuseppe Giovanni De Cesare
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 115

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Parole chiave

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libertà di informazione
intercettazioni
diritto di informazione
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angelino alfano
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1415
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