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Imprenditorialità multiculturale e distrettualizzazione: il caso di Prato

Le istituzioni del distretto

Al centro di questo vortice possiamo collocare il mercato del lavoro di coloro che operano nel distretto.
Al successo produttivo del distretto concorrono una serie di elementi pronti ad accettare il cambiamento continuo.
Il primo di questi è costituito da una manodopera che, per operare in un distretto deve possedere anzitutto una qualificazione professionale specializzata per il tipo di lavoro richiesto e, allo stesso tempo, avere la necessaria flessibilità per adattarsi a mansioni che cambiano frequentemente, per soddisfare la produzione di beni, che il mercato richiede di volta in volta, e anche senso di iniziativa per risolvere autonomamente gli eventuali problemi che possono presentarsi.

Il secondo elemento è costituito dalla fiducia dei soggetti, che vivono e producono nel distretto, di riuscire comunque a trovare un loro ruolo nell’ambito del sistema locale a cui appartengono: questa fiducia si fonda sulla consuetudine alla cooperazione reciproca, che argina la concorrenza e che, in caso di incertezze particolari, evita che venga scaricato sui più deboli il peso dell'incertezza medesima, che rischierebbe di distruggere le basi della coesione, che ê fondamentale per l’ efficacia del distretto, e di disperdere competenze professionali.

Il terzo elemento di garanzia è rappresentato dalle istituzioni formali presenti nel distretto: “le associazioni di categoria (di lavoratori dipendenti, di artigiani, di industriali …) possono, ad esempio, concordare tra di loro periodicamente le tariffe normali delle singole lavorazioni, relative alle fasi in cui nel distretto è suddiviso il processo economico”. (Gabi Dei Ottati, "Tra mercato e comunità: aspetti concettuali e ricerche empiriche sul distretto industriale").

Si può in questo modo contenere l’ oscillazione delle tariffe di fronte ai cambiamenti temporanei del mercato e stabilire compensi ritenuti “equi” dalle parti, mantenendo così viva la consuetudine di cooperazione.
Altra istituzione importante nel distretto è la famiglia, in quanto è in imprese familiari che avviene buona parte della socializzazione al lavoro dei soggetti ed è soprattutto la famiglia che garantisce la trasmissione della consuetudine di cooperazione reciproca.

Questo insieme di elementi permette l’ elevata flessibilità produttiva del distretto e trasmette anche ai suoi componenti più deboli la percezione di poter contare su una qualche difesa, nel caso in cui una situazione di incertezza si presenti all’orizzonte.
Si può dire che nel distretto, anche se non esistono norme codificate, tuttavia esiste una forma di protezione reciproca che rafforza il distretto stesso nel suo “essere” e, nel contempo, lo protegge da attacchi esterni.
A questo si aggiunge l’ importante contributo di istituzioni come le scuole tecniche, le associazioni artigiane ed i consorzi di acquisto e di vendita.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Imprenditorialità multiculturale e distrettualizzazione: il caso di Prato

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Rocco
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Luciano Pilotti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 138

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